Indifendibile uccidere civili affamati. Condanna ad Israele dell’UE


L’Unione Europea avverte Israele. In un tweet l’Alta rappresentante Ue Kaja Kallas esclama: “L’uccisione da parte di Israele di civili in cerca di aiuti a Gaza è indifendibile. Ho parlato di nuovo con il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa’ar per ricordare il nostro accordo sul flusso di aiuti e ho chiarito che l’esercito deve smettere di uccidere le persone nei punti di distribuzione”. E intanto, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati stima che 1.000 persone affamate sono state uccise a Gaza mentre cercavano aiuti alimentari dalla fine di maggio. Il capo dell’Agenzia, Philippe Lazzarini, ammonisce: “La Striscia è un inferno in terra con medici che svengono per la fame e la stanchezza”.
Le parole delle istituzioni internazionali sono evidenziate dai dati. Sono infatti 25 le persone morte per la fame a Gaza, inclusi diversi bambini, da domenica. Lo scrive l’agenzia palestinese Wafa dopo l’annuncio della morte oggi di un bambino di Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza, e di un neonato di 40 giorni nel nord del territorio.
Monito anche del Patriarca di Gerusalemme Pierbattista Pizzaballa: “Gli aiuti umanitari non sono solo necessari, sono una questione di vita o di morte. Rifiutarli non è un ritardo, ma una condanna. Ogni ora senza cibo, acqua, medicine e riparo causa un profondo danno. Lo abbiamo visto: uomini che resistono al sole per ore nella speranza di un semplice pasto. Questa è un’umiliazione. È moralmente inaccettabile e ingiustificabile”. Poi Pizzaballa aggiunge: “E oggi alziamo la voce in un appello ai leader di questa regione e del mondo: non può esserci futuro basato sulla prigionia, sullo sfollamento dei palestinesi o sulla vendetta”.