Medio Oriente, domani riunione Onu sugli ostaggi. Uccisi decine di palestinesi in fila per il cibo


Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite terrà una sessione speciale domani, martedì 5 agosto, per discutere dei 50 ostaggi ancora detenuti da Hamas a Gaza. L’incontro avviene dopo la richiesta del ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa’ar. I membri del Consiglio voteranno una risoluzione che chiede un cessate il fuoco e un accesso umanitario illimitato nella striscia di Gaza. L’incontro è stato convocato con urgenza dopo la diffusione delle immagini di ostaggi israeliani visibilmente emaciati e sofferenti. Il premier Netanyahu si è detto “scioccato” dai “video orribili” degli ostaggi: “Li stanno facendo morire di fame come i nazisti fecero morire di fame gli ebrei”. “Ma non ci arrenderemo”, ha detto, “sono ancora più determinato a liberare i nostri figli prigionieri, a eliminare Hamas e a garantire che Gaza non rappresenti mai più una minaccia per Israele”.
Immagini che però si sono sovrapposte alle notizie di altre decine di palestinesi uccisi nel tentativo di procurarsi cibo e aiuti, esasperando ancora lo scontro sull’emergenza umanitaria a Gaza. Netanyahu fa appello alla Croce Rossa affinché provveda a cibo e cure mediche agli ostaggi. Hamas replica: “Siamo pronti a rispondere a qualsiasi richiesta se Israele aprirà i corridoi per gli aiuti in modo permanente“. Secondo l’Onu, dal mese di maggio, solo il 10% degli aiuti è arrivato ai civili palestinesi. A questo punto Hamas chiede almeno 250 camion di aiuti umanitari al giorno nella Striscia di Gaza come precondizione per tornare al tavolo delle trattative. Questa è la richiesta trasmessa ai mediatori nei giorni scorsi per riprendere i negoziati con Israele.
La nuova politica del gruppo islamista rifiuta dunque qualsiasi dialogo con Tel Aviv, a meno che non si verifichi un miglioramento significativo della situazione umanitaria. Intanto, con l’incursione del ministro israeliano Ben Gvir e di alcuni membri della Knessett sulla Spianata delle Moschee, per l’Anp “è stata superata la linea rossa“. “La comunità internazionale, in particolare l’amministrazione statunitense, è tenuta a intervenire immediatamente per porre fine ai crimini dei coloni e alle provocazioni del governo di estrema destra nella moschea di al-Aqsa,”, ha detto Abu Mazen. Dall’alba di domenica, gli attacchi dell’esercito israeliano a Gaza hanno ucciso almeno 92 persone, come hanno riferito fonti mediche ad Al Jazeera.