20 anni dalla strage di Nassiriya. Meloni: il Paese non dimenticherà

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Sono passati 20 anni dal 12 novembre del 2003 quando a Nassiriya, in Iraq, un’autocisterna è lanciata a tutta velocità e forza l’entrata della base Maestrale, presidiata dai carabinieri. A bordo due attentatori e quasi 300 chili di esplosivo. Il carabiniere Andrea Filippa, di guardia all’entrata, abbatte uno dei due kamikaze, ma il mezzo prosegue la sua folle corsa. Poi l’esplosione che, con un effetto domino, fa saltare in aria il deposito munizioni. Il bilancio è terribile: 28 militari morti, di cui 19 italiani e 9 cittadini iracheni.

Un attentato che rimarrà per sempre nella memoria del Paese. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha sottolineato come il 12 novembre 2003 sia un giorno che rimarrà scolpito, per sempre, nella memoria nazionale. Parlando nella Giornata del ricordo dei Caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace, Meloni, a nome del governo, “un doveroso e riconoscente omaggio a tutti i connazionali che hanno sacrificato la propria vita nei teatri operativi dove l’Italia è impegnata per difendere la libertà, la pace e la sicurezza”.

Secondo la premier, il popolo italiano “non dimenticherà mai ciò che vent’anni fa è successo a Nassiriya, il più grave attentato terroristico subito dall’Italia nelle missioni internazionali di pace nelle aree di crisi. Sono ancora vivide nelle nostre menti le immagini di quella drammatica giornata e la profonda commozione che l’attentato suscitò in tutta la nazione, che non mancò di tributare agli eroi di Nassiriya un fortissimo sentimento di affetto e riconoscenza”. Il ricordo dei caduti, ha aggiunto Meloni, “è un dovere soprattutto verso le giovani generazioni, affinché attraverso la memoria possano conoscere e ammirare l’esempio di chi ha donato la vita per costruire la pace. L’anniversario di oggi è l’occasione per esprimere, ancora una volta, l’orgoglio che il governo prova nei confronti degli uomini e delle donne, delle Forze Armate e del personale civile, impegnati nelle missioni di pace e che con il loro impegno, la loro dedizione e la loro professionalità rendono onore ogni giorno al Tricolore”.