Elezioni del 25 settembre, Meloni sicura della vittoria. Conte: destra incapace di governare

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Campagna elettorale agli sgoccioli, si vota domenica 25 settembre, c’è già chi pensa alla vittoria. Come il centrodestra, anche se lo schieramento opposto vuole sfruttare ogni singola ora rimanente per convincere gli indecisi.

La squadra di Governo è già pronta per Giorgia Meloni, senza allargare il cerchio. Dichiara la leader di Fratelli d’Italia: “Non credo che sarà necessario allargare la maggioranza fuori dal perimetro del centrodestra e tengo molto a una coalizione compatta che condivide le grandi questioni. Credo e spero che il centrodestra abbia la maggioranza per governare questa nazione, i governi arcobaleno li lasciamo agli altri. FdI e Pd è uno scenario lunare”.

Frena Matteo Salvini sull’ipotesi di una squadra di Governo già formata: “La squadra dei ministri di un eventuale governo di centrodestra la faremo insieme, siamo una squadra. Non ci sono donne o uomini soli al comando, la squadra si costruisce insieme” ha detto il leader del Carroccio, che ha aggiunto: “Ognuno ha le sue ambizioni, le sue aspirazioni legittime, aspettiamo il voto degli italiani e poi la squadra la costruiamo insieme”.

Il 5 Stelle prova invece ad affondare la coalizione Salvini-Meloni-Berlusconi. Secondo Giuseppe Conte: “Le ricette della destra sono inadeguate e peraltro il recente voto al Parlamento europeo di Salvini e Meloni in favore di Orban segna una novità molto preoccupante. Se loro condividono questa svolta illiberale e autocratica e se il progetto politico che difendono è quello di Vox in Spagna, allora mi permetto di dire che sono decisamente inidonei a governare qui in Italia”.

Critica invece la posizione antieuropeista della destra Matteo Renzi: “Meloni dice: ‘Per l’Europa la pacchia è finita’. Ci hanno dato 200 miliardi, che vai a insultare l’Europa? Gli altri giocano la carta dello spot e del tweet secco. Noi siamo per il voto di testa e non di pancia. Noi dobbiamo fare una battaglia in Europa positiva e quello bravo a combattere per ottenere risultati era Draghi, ma Meloni, Salvini, Berlusconi e Conte l’hanno mandato a casa. Se fai lottare un pugile legandogli la mano dietro, è normale che vada in difficoltà”.