Genova. Quarto giorno di ricerca dei dispersi. Oggi i primi funerali

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Continuano ininterrottamente le ricerche dei dispersi sepolti sotto le macerie del ponte Morandi di Genova. Al momento il numero si sarebbe attestato tra i 10 e i 15 dispersi mentre l’ultimo bilancio delle vittime, diramato dalla Prefettura che corregge il precedente dato, è di a 38 morti (e non 39 come era stato detto) mentre i feriti sono 15 (erano inizialmente 16, poi uno è stato dimesso), di cui 9 in codice rosso. Per la terza notte consecutiva, i vigili del fuoco hanno lavorato con ruspe e martelli pneumatici per cercare di aprirsi un varco tra gli enormi blocchi di cemento.

Oggi è anche il giorno dei primi funerali. Alcune famiglie infatti hanno deciso di non prendere parte alle esequie di Stato previste per domani alla presenza del Presidente della Repubblica Mattarella. Sarebbero 17 famiglie, su 38 morti, quelle che hanno scelto le esequie private. Altre 7 non hanno ancora deciso.

Intanto per tutta la giornata di ieri è stato scontro aperto tra il Governo e Autostrade dopo la minaccia dell’esecutivo di stracciare la concessione in capo alla controllata dalla famiglia Benetton, in seguito al crollo del ponte Morandi. Ma nella maggioranza le posizioni per tutta la giornata di ieri sembrano divergere: La Lega ha ammorbidito la minaccia della revoca, il M5s invece è tirato dritto senza fare sconti con Di Maio che ha avvertito: “Chi è contro la revoca dovrà passare sul mio cadavere”. Fino a che, in serata Salvini chiarisce che la maggioranza la pensa tutta allo stesso modo.

La commissione d’inchiesta insediata del ministero delle Infrastruttura e Trasporti sarà già domani mattina a Genova per un sopralluogo, per fare luce, per la sua parte di competenza, sulle cause del crollo della campata centrale del ponte Morandi.

Il Mit intanto tramite la direzione generale competente, ha inviato una comunicazione formale ad Autostrade per l’Italia chiedendo di far pervenire entro 15 giorni una dettagliata relazione nella quale sia fornita chiara evidenza di tutti gli adempimenti posti in essere per assicurare la funzionalità dell’infrastruttura in questione, e prevenire ogni evento accidentale. Ricordando che: “Qualsiasi verifica strutturale sulle opere in concessione è compito del concessionario e i controlli del concedente sono prioritariamente rivolti all’ottemperanza degli obblighi convenzionali”. “Con l’istituto della concessione – ha aggiunto – lo Stato demanda a un soggetto terzo le competenze legate alla gestione e manutenzione dell’infrastruttura”.