Manovra 2023, testo oggi al Senato per il via libera

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Dopo il via libera della Camera alla manovra 2023 con 197 sì e 129 no, arrivato dopo una maratona notturna, il testo della legge di Bilancio passa oggi al Senato. L’obiettivo è arrivare all’approvazione definitiva per fine anno per evitare l’esercizio provvisorio. L’Aula è convocata alle 14 per l’avvio della sessione di bilancio, con le comunicazioni del Presidente Ignazio La Russa. Per le 13 è invece convocata la conferenza dei capigruppo.

Ieri il capogruppo di Fratelli d’Italia al Senato, Lucio Malan ha assicurato che Fratelli d’Italia e il centrodestra approveranno la legge di Bilancio nei tempi previsti. Poi ha aggiunto: “Nonostante la difficile situazione che abbiamo trovato, il poco tempo e le limitate risorse ci sono importanti interventi a favore delle famiglie, delle categorie più deboli e delle imprese. In soli due mesi il governo detta una svolta”.

All’interno della manovra 2023 ci sono misure contro il caro energia, il fisco, il cuneo fiscale, giustizia e autonomia, tregua fiscale. Fondi per lo sport e stretta sul Reddito di cittadinanza.

Per quanto riguarda il Fisco si allarga la platea di professionisti e partite Iva beneficiari del regime forfettario al 15%: sale infatti da 65 mila a 85 mila euro la soglia dei ricavi o compensi per avere diritto all’agevolazione. Inoltre fino a 100 mila euro viene applicata la flat tax incrementale del 15% sulla differenza tra l’incremento e il reddito più alto dell’ultimo triennio. La Legge di Bilancio conferma il taglio contributivo del 2% per redditi fino a 35mila euro e allarga la platea per il taglio del cuneo fiscale al 3% estendendola ai redditi fino a 25mila euro dai precedenti 20mila. Inoltre nel pacchetto lavoro anche l’estensione da 6mila a 8mila euro del tetto per le decontribuzioni dei giovani, dei percettori di Rdc e delle donne fragili.

Arriva poi la stretta sul reddito di cittadinanza: la manovra stabilisce che perderà il beneficio se verrà rifiutata la prima offerta di lavoro, anche se questa non verrà considerata ‘congrua’. Un’altra novità sul Rdc è che a decorrere dal 1 gennaio 2023 l’erogazione del reddito di cittadinanza ai giovani tra i 18 e i 29 anni sarà condizionata al completamento del percorso della scuola dell’obbligo. Novità in arrivo anche sull smart working: fino al 31 marzo 2023 è prorogato anche il regime di smart working per i lavoratori fragili, sia nel settore pubblico che in quello privato. Esclusi i genitori di figli sotto i 14 anni.

Al via, invece, la sperimentazione del ‘reddito alimentare’ per chi è in povertà assoluta: la manovra stanzia un fondo da 1,5 milioni nel 2023 e 2 milioni nel 2024 per distribuire pacchi alimentari con i prodotti invenduti.

Per quanto riguarda le pensioni quelle minime saranno rialzate a 600 euro nel 2023 per gli over 75. Viene rivista invece per due anni la rivalutazione automatica che sale dall’80 all’85% per gli assegni tra 4 e 5 volte il minimo, mentre per gli assegni più alti ci sarà una riduzione della percentuale dello scaglione. Nel dettaglio, l’indicizzazione passa dal 55al 53% per le pensioni tra 5 e 6 volte il minimo, dal 50 al 47% tra 6 e 8 volte il minimo, da 40 a 37% da 8 a 10, da 35 a 32% negli assegni superiori a 10 volte il minimo. Opzione Donna: le lavoratrici potranno quindi andare in pensione anticipatamente a 60 anni soltanto nel caso in cui si tratti di caregiver, invalide almeno al 74% oppure licenziate o dipendenti di aziende con tavolo di crisi aperto.

Esteso al 31 dicembre il termine per presentare la Cilas e poter fruire del superbonus al 110% sulle ristrutturazioni edilizie.
La manovra introduce anche una detrazione dall’imposta lorda ai fini dell’Irpef del 50% dell’importo corrisposto per il pagamento dell’Iva in relazione all’acquisto entro il 31 dicembre 2023 di unità immobiliari a destinazione residenziale di classe energetica A o B. Sul versante dei mutui invece sarà possibile rinegoziare il mutuo passando dal tasso variabile al fisso per quelli fino 200mila euro con Isee non superiore a 35mila euro e senza ritardi nei pagamenti.
Il congedo parentale sale dal 30 all’80% e potranno beneficiarne anche i padri. Aumenta l’assegno familiare per i nuclei con quattro o più figli.

La manovra destina la gran parte delle risorse (21 miliardi) alle misure contro il caro-bolletta, innanzitutto prorogando fino al 31 marzo le misure dei decreti Aiuti: il bonus sociale con lo sconto automatico per le utenze di gas e luce dei nuclei familiari con Isee fino a 15 mila euro annui; l’azzeramento degli oneri di sistema in bolletta; il rifinanziamento del credito d’imposta sulle bollette elettriche e alle utenze gas per le imprese salirà dal 30 al 35%, per le energivore e gasivore dal 40 al 45%. Passa inoltre dal 22% al 5% l’aliquota Iva per le fatture dei consumi nel primo trimestre del 2023 dei servizi di teleriscaldamento e dal 22% al 10% quella del pellet per tutto il 2023. La tassa sugli extraprofitti verrà applicata solamente solo alle società il cui 75% dei ricavi è generato da attività nei settori della produzione e rivendita di energia, gas e prodotti petroliferi. Il contributo è dovuto se almeno il 75% dei ricavi del periodo d’imposta antecedente a quello in corso al 1 gennaio 2023 deriva dalle attività indicate.

Restano le sanzioni per i commercianti che non accettano pagamenti con il Pos per acquisti di cifre inferiori a 60 euro. E’ stato infatti soppresso il comma dell’articolo 69 che prevedeva lo stop alle multe. Sul fronte multe e tasse non ci sarà più la cancellazione automatica per le cartelle esattoriali dal 2000 al 2015 inferiori ai 1.000 euro: saranno cancellati solo gli interessi ma la decisione se stralciare o meno l’imposta e le sanzioni spetterà agli enti locali e sarebbe operativa dal 31 marzo 2023.

Per i 18enni arriva il nuovo bonus Cultura fino a 1.000 euro quale somma di 500 euro per chi ha un Isee familiare fino a 35mila euro e gli altri 500 euro nell’eventualità del voto di maturità pari a 100 su 100. Il bonus psicologo diventa permanente e sale da 600 a 1.500 euro, con tetto Isee a 50mila euro.

In manovra arriva una norma che autorizza la caccia ai cinghiali nei parchi urbani; ci sono poi 2 milioni in ristori per gli allevatori delle bufale colpite da brucellosi e tubercolosi, 8 milioni per la pesca e l’acquacoltura e 2 milioni per i vigneti colpiti dalla flavescenza dorata. Giù le tasse sui pensionati italiani che lavoravano nel Principato di Monaco: passa infatti dal 23% al 5% l’aliquota sul reddito e sull’assicurazione di vecchiaia. Arriva poi 1 milione al fondo per l’alfabetizzazione digitale dei minori, idem per il fondo di recupero della fauna selvatica.