Pd, Enrico Letta è il nuovo segretario: donne, ius soli e voto ai 16enni i temi dell’ex premier

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Ricostruire un Pd capace di non essere subalterno, che sia anzi la guida del sistema politico e del “nuovo centrosinistra”. E’ questa la prima sfida di Enrico Letta, eletto segretario del Partito democratico dopo le dimissioni di Nicola Zingaretti. L’Assemblea nazionale lo ha incoronato praticamente all’unanimità con 860 voti favorevoli, 2 contrari e 4 astenuti.

 “A voi non serve un nuovo segretario, ma un nuovo Pd” ha detto l’ex premier nel suo intervento al Nazareno aperto con un ringraziamento al suo predecessore, con il quale in futuro si potranno fare “tante cose insieme“. Poi ha ricordato i drammi che la pandemia ha portato con sé. Sappiamo “che fino all’estate ci saranno nuovi lutti e nuove sofferenze. La salute resta quindi la sfida principale. Ma siamo di fronte a uno sforzo finale” e l’auspicio è che “la liberazione avverrà grazie al vaccino e alla cooperazione tra Paesi“.

E’ l’era di un “nuovo Pd” dunque, che non sia più il “partito del potere e delle Ztl“, diviso da correnti “incomprensibili”, ma che apra “il più possibile” le sue porte a periferie, sindacati e imprese. Un partito che ponga in cima alla sua agenda le donne – “perché la rappresentanza di genere è un problema generale e assurdo -, il voto ai 16enni e lo ius soli, il Sud, l’ambiente, la lotta ai paradisi fiscali in Ue.

Nella stagione di rilancio il Pd dovrà quindi essere al centro, ma con un atteggiamento nuovo: i democratici, spiega Letta, dovranno essere “progressisti nei valori, riformisti nel metodo, radicali nei comportamenti. L’apertura sarà il mio motto: spalanchiamo le porte del partito”. “Abbiamo vinto solo quando abbiamo fatto coalizioni” ha spiegato. Ed è per questo che bisognerà parlare con tutti coloro che sono interessati a un dialogo per costruire un “nuovo centrosinistra”. “Parlerò con Speranza, con Bonino, con Calenda, con Renzi, con Bonelli, Fratoianni, con tutti gli altri possibili interlocutori anche nella società”. Poi mette in chiaro che l’alleanza giallorossa costruita da Zingaretti non si tocca. Il Pd andrà “con rispetto e attenzione” all’incontro “con il Movimento 5 stelle, che sarà guidato da Giuseppe Conte, al quale va il mio saluto affettuoso”. Il primo test, chiarisce, saranno le amministrative dell’autunno, ma “l’obiettivo sono le politiche del 2023 per essere alternativi alla destra di Meloni e Salvini”.

A raccogliere la sfida di Enrico Letta è direttamente Giuseppe Conte, che su Twitter scrive: “Auguri di buon lavoro al nuovo segretario del Partito Democratico Enrico Letta. Nel suo intervento ha indicato tanti obiettivi sui quali è assolutamente necessario il confronto e il comune impegno per il bene del Paese“.

Critico invece Matteo Salvini. “Letta e il Pd vogliono rilanciare lo Ius Soli, la cittadinanza facile per gli immigrati? Eh, buonanotte. Se torna da Parigi e parte così, parte male. Risolviamo i mille problemi che hanno gli italiani e gli stranieri regolari in questo momento, non perdiamo tempo in cavolate”, scrive su Twitter il leader della Lega.