Avs-Acque Vicentine, via libera dei sindaci al “matrimonio” dell’acqua

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L'assemblea dei soci Avs, con i sindaci dei comuni aderenti

Il “matrimonio” dell’acqua è stato celebrato: dopo i precedenti passaggi nei consigli comunali, ieri in un’assemblea in Comune a Thiene i sindaci Giovanni Casarotto (Thiene), Valter Orsi (Schio) e quelli degli altri 29 municipi altovicentini (su 38) presenti hanno dato il via libera alla fusione di Avs (Alto Vicentino Servizi) con Acque Vicentine, tramite la costituzione di una società ad hoc per la gestione del servizio integrato. Nelle scorse settimane il tema era stato dibattuto, anche con toni aspri, a livello politico.

Se per i primi cittadini altovicentini infatti l’aggregazione è la soluzione migliore in prospettiva futura, per le opposizioni andava trovato un accordo più favorevole. In particolare secondo Attilio Schneck (Lega Nord, Thiene) la fusione così com’è è “una fregatura”: per il consigliere di minoranza gli altovicentini rischiano di pagare bollette via via più salate e i ruoli di gestione rimarranno alla società di Vicenza città anche se in realtà il grosso della produzione d’acqua arriva dall’Alto Vicentino. Critiche sono state espresse anche da Carlo Cunegato (TesSiamo Schio), all’opposizione nel consiglio comunale scledense: per il consigliere di sinistra è inaccettabile che da statuto la nuova società possa occuparsi anche di rifiuti ed energia, “un’operazione pericolosa”, è grave che le regole (tra cui la premessa della proprietà pubblica) siano modificabili con un’assemblea straordinaria e infine che non sia previsto un comitato di controllo da parte degli utenti.

I sindaci presenti a Thiene, ieri, hanno diffuso una nota congiunta di apprezzamento dell’avvio della fusione:
“In queste settimane i consigli comunali dei 38 comuni soci Avs sono stati chiamati a discutere il progetto di fusione di Avs e Acque Vicentine – scrivono nella nota i primi cittadini -. Nel rispetto degli organi istituzionali e rappresentativi del nostro territorio e delle loro prerogative, noi sindaci abbiamo atteso che tutte le assemblee si riunissero e potessero discutere opportunamente la questione, prima di affidare ad un comunicato congiunto il nostro sostegno alla fusione tra Avs e Av.
Lo studio di fattibilità del progetto di fusione è stato votato dall’assemblea dei soci Avs nel dicembre 2016. In quell’occasione tutti i sindaci presenti, ad esclusione di uno che si astenne, si espressero favorevolmente. La normativa vigente, nell’ottica di razionalizzare le società e le partecipate degli enti locali, spinge alla costituzione di aggregazioni per giungere ad un unico operatore per ogni bacino di ambito territoriale. La fusione tra Avs e Av determinerà quindi un operatore che avrà le caratteristiche adatte ad affrontare gli scenari futuri ed assicurerà una prospettiva di gestione più efficace”.
“L’attuale concessione della gestione dell’acqua ad Avs scadrà nel 2026 – aggiungono – la fusione con Acque Vicentine darà la possibilità di chiedere un prolungamento dell’affidamento per una gestione in house della risorsa idrica, con le amministrazioni locali che ne rimarranno titolari, mantenendo così il controllo completo su questa preziosa risorsa; in linea con l’ esito del referendum del 2011 in cui la maggioranza degli italiani ha confermato la volontà che la gestione dell’acqua debba rimanere pubblica. L’acqua è il bene comune più importante, ed è un dovere di tutti gli amministratori locali attuare tutte le politiche in grado di preservarla e tutelarla. La fusione delle due società permetterà, inoltre, di ottenere dei risparmi di gestione (un potenziale risparmio complessivo tra il 2018 e il 2026 di circa 16 milioni di euro – pari al 2 per cento all’anno) e permetterà la possibilità di accedere a nuovi investimenti, consentendo dunque lo sviluppo ed il mantenimento di efficaci ed efficienti modalità del servizio idrico integrato. Grazie agli accordi presi in sede di trattativa, per gli anni 2018 e 2019, la fusione non avrà alcun impatto sulle tariffe che gli utenti Avs saranno chiamati a pagare. Dopo anni di continui aumenti, una sostanziale stabilità tariffaria è inoltre prevista anche per i successivi 7 anni, con un adeguamento che nel periodo si limiterà al 5 per cento. L’aggregazione porterebbe inoltre a un aumento pro capite degli investimenti. Attualmente per Av l’investimento medio per abitante è pari ad euro 60,00 mentre per Avs 53,00. La fusione a parità di investimenti delle due società (i piani sono stati approvati dall’unità di Bacino) porterebbe a un investimento pro capite di euro 57. La qualità del servizio rimarrà invariata, gli sportelli di Thiene, Schio e Valdagno verranno mantenuti. A garanzia della volontà di mantenere nel territorio la gestione, nella nuova società, oltre alla già prevista assemblea di coordinamento dei comuni soci, sarà istituita la commissione territoriale di sei sindaci che permetterà un dialogo con filo diretto tra ogni territorio e il nuovo consiglio di amministrazione. Siamo dunque convinti che questa operazione, oltre che essere un adempimento necessario per adeguarci alla normativa, costituisca la strada giusta per continuare a gestire le nostre risorse idriche in maniera efficace ed attenta alle esigenze del territorio”.