Agenti aggrediti a morsi, la solidarietà di oltre 400 colleghi. “Se avessero avuto un taser?”

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La sede scledense in via Fratelli Pasini della polizia locale Alto Vicentino

Giunge per certi versi inaspettata una dimostrazione di solidarietà che vale anche come presa di posizione, da parte di un’associazione – senza matrice politica nè sindacale – che riunisce oltre 400 agenti di polizia locale in tutta Italia. Un’approfondita nota testuale indirizzata al sindaco di Schio Valter Orsi, al comandante del consorzio di polizia locale Alto Vicentino Giovanni Scarpellini e anche alla nostra redazione, da cui l’associazione “Il Fuori Coro” aveva appreso di un increscioso episodio avvenuto a Schio, lo scorso 13 luglio. In quel giorno due agenti furono aggrediti e morsi da un esagitato di origini nordafricane, di 42 anni, poi processato per direttissima, condannato a 6 mesi e di fatto rimesso in libertà.

Dopo alcune righe in cui si riassumono i fatti accaduti all’interno del locale pubblico di Schio e raccontati nel nostro articolo di cronaca, il comitato pone l’accento sulle problematiche che caratterizzano il mestiere di agente di pubblica sicurezza. “Purtroppo bisogna rimarcare come ancora una volta, la Polizia Locale e chi la rappresenta è stata presa a bersaglio da individui refrattari a qualsiasi rispetto, ordine e norma civica. La lista delle aggressioni è lunghissima ed anche l’antica città di Schio non è stata esentata da questi atti di violenza ingiustificata e feroce”.

La solidarietà dei colleghi di tutta Italia. “Per questi motivi, il Fuori Coro vuole manifestare a voi ed ai nostri fratelli della Polizia Locale rimasti feriti nello scontro con questo diciamo, esuberante morsicatore senza regole e senza educazione, piena solidarietà ed emotiva compartecipazione; purtroppo la maleducazione, l’arroganza e la mancanza di rispetto anche se esasperate dall’abuso di alcool, non sono mai tollerabili. Auguriamo pronta guarigione dunque per i nostri amici e colleghi veneti che sappiamo far parte di un comando sempre molto professionale ed operativo”.

La presa di posizione. “Rimane comunque ancora insoluta la solita questione delle situazioni di pericolo e delle aggressioni delle quali siamo vittime e per ciò che è accaduto a Schio, ma che accade ogni giorno in tutto il Paese, ribadiamo che occorrono nuovi strumenti di protezione e difesa, con la facoltà di usare gli stessi, per la nostra e l’altrui incolumità.
Più precisamente, ci chiediamo: se i colleghi scledensi avessero avuto a disposizione un
taser per bloccare sul nascere le iraconde esternazioni del tipo di cui sopra, sarebbero
dovuti ricorrere alle cure mediche per morsicature, ecchimosi e tagli vari? No, sicuramente no. Avremo avuto i colleghi incolumi ed un esempio per tutti coloro che ci aggrediscono senza la minima paura che noi si possa reagire”.

L’utilizzo del taser in dotazione alle forze di polizia locale sarà concesso in via sperimentale, per ora, al solo comando del capoluogo berico. A Vicenza gli agenti incaricati seguiranno un apposito corso di formazione per impararne l’utilizzo nei dettagli.