Con la mostra “Rossi200” Schio si riappropria delle sue radici e guarda al futuro VIDEO

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“La storia siamo noi” cantava Francesco De Gregori in un suo brano. E in effetti la storia dei Grandi si intreccia con quella della gente comune, come dimostra la mostra “Rossi 200 – Dalla lana al tessuto produttivo”, inaugurata giovedì scorso 21 novembre al Lanificio Conte di Schio, proprio nel giorno in cui 200 anni fa nasceva Alessandro Rossi, l’imprenditore (e senatore) del Regno di’Italia che con le sue idee e opere ha lasciato un segno indelebile non solo nel vicentino, ma anche nel tessuto imprenditoriale e sociale italiano.

Una mostra da non perdere, che permette ai visitatori di riallacciare i legami con le radici del territorio dell’Alto Vicentino, il suo mondo non solo economico ma anche sociale. Negli spazi recuperati dello storico lanificio – insieme a foto, documenti, macchinari e cimeli (anche relativi alla vita privata) d’epoca – sono esposti, per la prima volta in Italia, i disegni del progetto originale della Fabbrica Alta firmati nel 1862 dall’architetto belga Auguste Vivroux.

La mostra, fortemente interattiva e coinvolgente, è stata realizzata dal Comune di Schio, dal Distretto della Scienza e della Tecnologia, da Confindustria Vicenza Raggruppamento Alto Vicentino ed è curata da Biosphaera. E’ visitabile nei fine settimana fino a fine marzo 2020.

Per lanciare “Rossi 200” nello scorso fine settimana si è tenuto un “Weekend Rossiano” che – nonostante il maltempo – è stato un successo. Grandi presenze di pubblico infatti hanno accompagnato la presentazione del nuovo libro di Umberto Matino “Cimbri” (che racconta anche alcuni aspetti della vita manifatturiera e sociale locale, legata alla figura di Rossi), così come la presentazione della pubblicazione di “Grafica Lanerossi” edita dal Comune di Schio, un lavoro approfondito che ha potuto contare sull’archivio storico della Lanerossi. Le curatrici Gianna Gaudini e Giovanna Vigili de Kreutzenberg, assieme agli autori Riccardo Cecchini e Alvise Rossi di Schio hanno messo in luce come comunicazione, logo e brand siano stati – fin dai tempi di Alessandro Rossi – elementi di marketing fondamentali per il successo universale della Lanerossi. Ieri, infine, nonostante la pioggia si è svolta la passeggiata “A spasso con Alessandro Rossi”, nel corso della quale è stato possibile camminare per la città incontrandone i personaggi del passato e ascoltando dalla loro voce aneddoti e curiosità sulla figura di Alessandro Rossi.

“Siamo già a una quindicina di eventi all’attivo per questo bicentenario – sottoliena l’Assessore alla Cultura Barbara Corzato – e ci apprestiamo a chiudere l’anno con il classico botto. La mostra nasce ora, ma proseguirà rinnovandosi e continuando a raccontare, dal passato in avanti, la storia di Schio”. La mostra infatti è solo il primo passo di un progetto triennale, avviato dall’accordo siglato lo scorso luglio tra il Comune di Schio ed il Distretto della Scienza e della Tecnologia, che affida a quest’ultimo l’utilizzo degli spazi del Lanificio Conte: vi verranno realizzate manifestazioni ed eventi con l’obiettivo di valorizzare la storia e la cultura tecnico-scientifica dell’Alto Vicentino.

“La mostra è un doveroso tributo al passato – dichiara Laura Dalla Vecchia, presidente del Distretto   – e rappresenta solo l’inizio di un percorso che si proietterà poi nel futuro”. “Da queste parti siamo sempre stati bravi a fare – aggiunge l’anima del Distretto, Luca Fabrello – un po’ meno a far sapere di cosa siamo capaci. La volontà è anche quella di rendere note ai cittadini  le eccellenze delle aziende che abbiamo in casa e che di fatto offrono opportunità ai giovani senza necessariamente andare all’estero”. Il Distretto ha già organizzato due mostre che hanno creato suggestivi collegamenti tra passato e presente: “Oltre l’uomo – Dal volo allo spazio” nel 2015 e “Oltre il sogno – Da Leonardo alle biotecnologie” nel 2017.

“Abbiamo voluto dare a questa mostra – spiega Michele Ferretto di Biosphaera – un volto popolare, che prediliga l’aspetto comunicativo, pur mantenendo il valore culturale e storico della mostra”. “Partiamo dalla storia e dai semi che Alessandro Rossi ha lasciato per riprodurre esperienze” ha spiegato il sindaco Valter Orsi, che ha ringraziato quanti hanno contributo alla realizzazione della mostra, compresi i cittadini. “Lo spirito di Rossi non smette di incarnarsi in un’area straordinaria che è quella in cui viviamo. Qui siamo ancora capaci di guardare all’economia coniugandola alla vita sociale della comunità, di fare ricerca e innovazione, lavorando anche per il benessere e per la bellezza”.

Chi era Alessadro Rossi

Alessandro Rossi (Schio, 21 novembre 1819 – Santorso, 28 febbraio 1898), imprenditore illuminato e senatore del Regno d’Italia, più di chiunque altro ha rivoluzionato l’economia scledense nella seconda metà dell’Ottocento, portando l’azienda di famiglia, la Lanerossi fondata dal padre Francesco, a diventare una delle maggiori realtà produttive italiane della sua epoca. La sua attività ha tratto beneficio dal fertile contesto socio-economico in cui era inserita. Infatti la presenza di una risorsa preziosa come l’acqua corrente, sfruttata grazie a delle canalizzazioni artificiali come la Roggia Maestra, è stato uno degli elementi decisivi per lo sviluppo economico dell’Alto Vicentino, dalla prima manifattura medievale alla nascita della proto-industria nel corso del XIX secolo. Questo territorio ha quindi saputo accogliere le importanti riforme e innovazioni di Rossi, che hanno consegnato al presente una realtà economicamente matura e fortemente propositiva dal punto di vista produttivo e culturale. Dotato di una visione moderna e innovativa e con uno sguardo internazionale, si è impegnato molto anche al di fuori dei cancelli della fabbrica, dimostrando un grande coinvolgimento nella vita dei propri operai, curandone l’alfabetizzazione, la salute e le condizioni di vita. Come testimoniano le opere da lui volute e diventate dei veri e propri punti di riferimento: il nuovo quartiere operaio, l’asilo Rossi, il monumento al Tessitore.

La mostra

“Rossi 200”  restituisce un’immagine a tutto tondo di Alessandro Rossi, non limitandosi all’imprenditore, ma raccontando anche l’uomo, il politico e il padre di famiglia. Il percorso espositivo – altamente immersivo – si snoda attraverso pannelli illustrativi, foto d’epoca, macchinari industriali e ricostruzioni di ambienti di vita, che sono state rese possibili grazie ai cimeli prestati dagli eredi della famiglia Rossi e dagli altri cittadini scledensi, che hanno aderito con entusiasmo all’appello lanciato dall’ufficio cultura del Comune alla ricerca di materiali e documenti relativi all’imprenditore e alla sua epoca. Punto forte della mostra sono le tavole originali del progetto della Fabbrica Alta, firmate nel 1862 dall’architetto belga Auguste Vivroux: questi documenti non sono mai stati esposti prima in Italia e arrivano direttamente da Liegi, dove sono conservati presso la Commission royale des Monuments, Sites et Fouilles. A scoprirne l’esistenza è stato il professor Giovanni Luigi Fontana, ordinario di Storia economica all’Università di Padova.

Nella mostra sono presenti molti contributi multimediali ed inoltre si può interagire con alcune installazioni grazie a touch screen e dispositivi meccanici. Il passato e il presente si incontrano grazie all’uso di nuove tecnologie come il videomapping e la stampa 3D, che proiettano la narrazione storica in una nuova dimensione.

La mostra è aperta fino al 29 marzo 2020 il sabato dalle 15 alle 19 e la domenica dalle 10 alle 12:30 e dalle 15 alle 19. Si possono organizzare visite guidate per gruppi privati e scolaresche contattando l’organizzazione sul sito rossi200.it, scrivendo una mail a info@rossi200.it oppure telefonando al numero 0445.1716489.