Consultori al collasso, Cunegato: “Distrutti servizi d’eccellenza. L’Ulss deve intervenire”


Riceviamo e pubblichiamo il comunicato diffuso da Carlo Cunegato, consigliere comunale scledense di Reti civiche in Avs, sulla situazione dei consultori familiari nell’Alto Vicentino.
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Da 10 anni difendiamo la sanità pubblica del territorio. Il 3 luglio siamo scesi in piazza in 500 a Schio, nonostante la pioggia. Attivisti, politici, dipendenti, genitori, maestre. Tutti assieme abbiamo segnalato una vera e propria emergenza nei servizi del territorio. Credevamo ci sarebbe stata una risposta immediata. A malincuore, dobbiamo segnalare che la situazione ad oggi è addirittura peggiorata.
I consultori famigliari sono nati nel 1975 per assistere le famiglie o le persone che vi facciano ricorso. Nel tempo nell’Altovicentino si erano consolidati dei servizi di grandissimo valore. Per chi conosce questa storia, oggi è davvero triste, fa proprio male, assistere a questo declino. Già partiamo da un deficit di servizi, perché in Italia ci sono un consultorio ogni 32mila abitanti, in Veneto uno ogni 43mila abitanti, nell’Altovicentino uno ogni 90mila.
Purtroppo, è successo proprio ciò che temevamo, e che abbiamo denunciato. Nel consultorio famigliare di Schio l’ultima psicologa strutturata se n’è andata, si è dimessa, chiamata dalla graduatoria della sua regione. Questo si sapeva già ad aprile! Rimangono solo poche ore di servizio per uno psicologo assunto da cooperativa, che però svolge anche molti altri compiti e quindi se ne occupa per pochissime ore. Un consultorio senza uno psicologo non è più un consultorio. Per quel che riguarda le assistenti sociali, una è in servizio, una è in maternità e un’altra ci andrà a breve. Quindi praticamente a Schio ci sono zero psicologi e solo una assistente sociale.
Il consultorio di Schio si occupava di tutte le pratiche adottive dell’Altovicentino. Come fare dunque? La dottoressa Bergozza, che è insieme direttrice dell’unità operativa complessa dello Iaf (infanzia adolescenza e famiglia), direttrice dei consultori, psicologa al consultorio di Thiene, adesso si è accollata anche il compito di seguire le adozioni a Schio. Questo significa, immaginiamo, che non riesca più a fare la psicologa al consultorio di Thiene, dove rimangono solo una assistente sociale e una psicologa part time. Insomma, i consultori nell’Altovicentino sono disastrati.
Nella discussione in consiglio comunale, la sindaca Marigo, che è anche presidente della conferenza dei sindaci, ha detto che non si trovano psicologi. Questo è assolutamente falso. Bisogna smettere di esternalizzare. Quando si fanno i concorsi si presentano sempre tantissimi psicologi. Però bisogna pagarli e dare la prospettiva di un percorso strutturato. L’Ulss che non assume, e non progetta di farlo, è responsabile di questo fallimento.
Purtroppo, abbiamo saputo che anche nel servizio della neuropsichiatria infantile la situazione è disastrosa. C’erano anni fa 6 neuropsichiatri infantili, oggi sono due, con un lavoro estenuante sulle spalle. Non c’è stata ancora una reazione alla nostra manifestazione, che pretendiamo. Non è accettabile che, per mancanza di personale, quando una maestra segnala un bambino, ci vogliano due anni per una certificazione. La diagnosi precoce è fondamentale. Stiamo lasciando soli i bambini e i ragazzini più in difficoltà.
Tra poco inizierà la scuola, spero che tutti i cittadini del territorio si rendano conto che questa è una vera e propria emergenza. Questi servizi sono essenziali, adesso sono stati distrutti, bisogna ricostruirli perché una comunità che voglia dirsi civile non può lasciare sole le persone più fragili.
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