Eccidio, carica della polizia sui manifestanti antifascisti dopo il tentativo di “sfondamento”

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Si è conclusa con una carica della polizia il pomeriggio di tensione a Schio seguito alla celebrazione religiosa per il ricordo delle vittime dell’Eccidio, di cui ricorre il 75esimo anniversario.

Imponente lo schieramento di polizia e carabinieri. Dopo la santa messa con l’amministrazione e i familiari delle vittime, nel parco di palazzo Boschetti, i militanti dell’estrema destra come sempre hanno voluto porre dei fiori davanti all’ingresso delle ex carceri in via Baratto. Quest’anno, fra loro anche l’assessore regionale (e candidata alle prossime regionali) Elena Donazzan.

L’esponente di Fratelli d’Italia ha definio l’Eccidio “una pagina di storia nazionale di cui avere vergogna: il 7 luglio 1945, ben oltre la fine della seconda guerra mondiale, 54 persone vennero barbaramente assassinate dai partigiani nelle carceri di Schio, e altre 4 uccise a roncolate a Pedescala. Operai, casalinghe, impiegati. fascisti o parenti di fascisti. I partigiani, autori del massacro, autoassolti dalla storiografia ufficiale che qui ha tentato di far scendere il silenzio. Ma la storia resta un fatto, ed il fatto è che queste persone vennero assassinate dai partigiani a guerra finita. Il perdono è un fatto personale, e io non giudico i familiari: non so cosa avrei fatto io se fosse stato ucciso mio padre, il mio fidanzato, mio marito, mia figlia. Il ricordo della storia invece è un dovere pubblico, e noi non smetteremo mai di ricordare!”.
E’ stato in questo frangente che i manifestanti della rete antifascista (non solo scledensi ma anche di Vicenza e di altre province) hanno cercato di sfondare il cordone delle forze dell’ordine, per entrare – da via Battaglione Val Leogra – in piazza Duomo, dove si trovavano gli esponenti del Comitato 7 luglio. A documentare quanto avvenuto, gli stessi attivisti di Schio antifascista.

E’ partita così una carica dei poliziotti, schierati a fare da cuscinetto fra le due fazioni. Schio Antifascista ha parlato di “volontà delle istituzioni di legittimare la parata dell’ultradestra”. I manifestanti si sono quindi spostati in piazza Statuto e hanno protestato sotto le finestre del Comune, chiedendo le dimissioni del consigliere comunale di Fratelli d’Italia Alex Cioni, “promotore di questo scempio”, e dell’assessore Donazzan “presente alla commemorazione e che da anni legittima ogni parata nazifascista”.