Campionato delle follie: cadono Juventus e Lazio. Ribaltoni firmati Milan e Lecce

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La Lazio perde a Lecce, la Vecchia Signora cade al Meazza: tutto come prima nella lotta scudetto con Madama capolista sempre a +7 sui biancocelesti secondi in classifica. Alla luce dell’andamento di Milan-Juve, unica parziale consolazione per la pazza squadra di Maurizio Sarri, il fatto che manchi una giornata in meno al termine del campionato. E’ infatti iniziata la 31° su 38. Ma stasera, sia la Juventus che la Lazio si mangiano le mani perchè entrambe hanno gettato alle ortiche una grande occasione: la “Zebra” per chiudere i conti, “l’Aquila” per riaprire tutto.

Milan, clamorosa rimonta: va sotto 0-2, poi domina la Juventus e firma il poker. Finisce con un sorprendente 4-2. Bianconeri in controllo totale o quasi del match per 60’; pertanto, a metà secondo tempo si sentono già Campioni d’Italia. Poi, l’assurdo rigore assegnato con la Var ai rossoneri, apre le porte al pazzesco ribaltone. Dopo il penalty trasformato da Ibrahimovic, è black-out bianconero e in 6’ il Milan si scatena segnando ancora con Kessie e Leao. L’aver staccato la spina, è un aspetto che deve far preoccupare e riflettere molto Sarri e tutto lo staff juventino. In chiave scudetto e in chiave Champions.

Poker del Diavolo. Difensori bianconeri in versione belle statuine da presepe fuori stagione, insieme all’imbambolato portiere Szczesny e all’80’ arriva pure il quarto gol milanista con l’ottimo Rebic che continua a segnare. Applausi al Milan che scavalca momentaneamente Roma e Napoli prendendosi il quinto posto che vale i gironi di Europa League. Ora che la squadra va, la mediocre dirigenza rossonera si appresta giustamente a smontarla nuovamente prendendo lo scienziato Rangnick al posto del pratico Pioli che verrà esonerato a fine stagione. La stessa storia di Gattuso oggi eroe di Napoli.

Stadio Via del Mare: non basta Caicedo, la Lazio si è smarrita ma resta viva grazie alla Juventus. Pesante colpo salvezza del Lecce: la squadra di Liverani, allenatore sulla graticola, batte in rimonta 2-1 la compagine di Simone Inzaghi ed esce momentaneamente dalla zona calda grazie a Babacar e Lucioni, Mancosu sbaglia un rigore. Espulso il laziale Patric per clamoroso morso a un braccio di Donati. In tal modo, il Lecce lascia al Genoa il terzultimo posto che porta in B e si avvicina a Torino e Udinese.