Gira per la stazione dei treni con carabina ad aria compressa. In casa una “riserva” d’oppio


E’ stata resa nota solamente ieri, dopo il vaglio della Procura berica, una notizia piuttosto allarmante che riguarda l’area del centro di Schio. Più in particolare la stazione dei treni che da tempo offre episodi di cronaca, come avvenuto mercoledì scorso in virtù dell’arresto di un soggetto maschile di 42 anni. Si tratta di un cittadino residente nella stessa comunità altovicentina, il quale si aggirava per lo scalo pubblico con una carabina ad aria compressa e sulle cui reali intenzioni indagano i Carabinieri che lo hanno preso in consegna, dopo le segnalazioni multiple che hanno fatto scattare il blitz.
Secondo quanto comunicato dal comando provinciale dell’Arma, il 42enne si trovava sulla banchina nel tardo pomeriggio, apparentemente in attesa di un treno sulla linea Vicenza Schio, oppure, cosa da verificare, in attesa di qualcuno. Tra gli utenti la presenza di un uomo armato non è poteva passare inosservata, ed è stata più di una la chiamata al 112 facendo scattare l’intervento dei militari della Radiomobile e della stazione di Piovene.
Una volta individuato il sospettato come da descrizione, l’uomo è stato preso in consegna e traportato in caserma in via Maraschin per le opportune verifiche che lo hanno portato poi a venire denunciato per porto abusivo d’armi. La carabina, infatti, sul piano teorico di libera vendita per il modello, è risultata al contrario di potenza superiore ai 7,5 joule, soglia oltre la quale è obbligatorio il porto d’armi. Il 42enne non ha mai conseguito questo tipo di licenza e, inoltre, nel corso della perquisizione domiciliare ordinata è emersa una seconda arma dello stesso tipo, mai denunciata, aggravandone la posizione al cospetto della legge.
Non senza sorpresa, infine, i Carabinieri si sono imbattuti in una “riserva” di 134 bulbi di piantine di papavero già essiccate e circa 100 grammi di polvere già trattate, probabile trasformazione del vegetale con le conosciute qualità allucinogene. Quanto ritrovato negli approfondimenti disposti nell’esclusiva disponibilità dello scledense, lascia intendere che non si trattasse di un banale “hobby” finalizzato al consumo personale, ma di un’attività illecita a scopo di lucro.
Facendo quindi scattare nei suoi confronti la seconda denuncia per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Dopo l’udienza di convalida dell’arresto per il 42enne è stato disposto il regime dei domiciliari, in attesa di processo.
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