Indennizzo per l’inceneritore: PD all’attacco, Schio Città chiede chiarezza

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Il termovalorizzatore di Ca' Capretta a Schio

Mentre sale la tensione tra il comune di Schio e Alto Vicentino Ambiente, la società pubblica che si occupa della raccolta e smaltimento dei rifiuti nell’Alto Vicentino e non solo, i gruppi consiliari scledensi del Partito Democratico e Schio Città Capoluogo alzano la mano e chiedono chiarezza sugli sviluppi della querelle che ha al centro l’indennizzo richiesto dal comune di Schio per il fatto di ospitare l’inceneritore usato da Ava.

“Leggiamo con stupore l’ennesima scellerata presa di posizione di questa amministrazione nei confronti della propria società partecipata Ava, congiunta all’azione legale che la Città di Schio sta per intraprendere per recuperare i ‘canoni di locazione’ o meglio fondi di indennizzo che spetterebbero alla nostra città per il fatto di ospitare l’impianto – scrive la locale sezione del Partito Democratico -. E’ assolutamente fuori luogo questa presa di posizione perché alimenta solo le tensioni all’interno dell’assemblea dei soci di una delle società, che per il servizio svolto, sono tra le più importanti del nostro territorio. Ci chiediamo quindi quale sia la vera intenzione dell’amministrazione Orsi nei confronti dei temi legati alla raccolta differenziata e ci chiediamo se sia l’assessore Maculan idoneo e all’altezza del ruolo che gli è stato affidato”.

“In un anno dalla sua nomina abbiamo visto le dimissioni del Presidente del CdA Carlo Lovato (membro nominato dal Comune di Schio 4 anni fa) ed oggi leggiamo il contenzioso aperto con Ava oltre alla palesata intenzione di procedere con la ricerca di eventuali società esterne a cui affidare il servizio oggi in capo ad Ava – prosegue critico il PD – noi leggiamo in queste azioni l’incapacità di questa amministrazione nella gestione del tema rifiuti, che, nonostante abbia portato sì ad un miglioramento della qualità di raccolta differenziata, si è macchiata di un fatto non irrilevante ovvero l’incontrollabilità dei costi di gestione. Noi non possiamo permettere che l’amministrazione distrugga una società come Ava perché non riescono a chiudere il bilancio della Tari, per una gestione dei rifiuti troppo costosa”.

Nel consiglio comunale di stasera, che si annuncia incandescente, inoltre i due esponenti di Schio Città Capoluogo (Alex Cioni e Lega (Luigi Santi) ha presentato una domanda di attualità urgente per capire gli sviluppi dell’intricata vicenda. Interrogazioni sono state presentate anche dal PD. “Dato che dalla delibera 153/2020 del 13 luglio emerge l’intenzione del Comune di Schio di cedere parte della propria quota societaria che avrebbe la conseguenza di assegnare il processo di affidamento del servizio di gestione dei rifiuti urbani ad un’altra società pubblica o privata – scrivono Cioni e Santi – chiediamo al sindaco e alla giunta di aggiornare il Consiglio comunale sulle motivazioni che hanno portato a questa decisione, e chiediamo di sapere se il previsto avvio per il 2021 del conferimento del rifiuto secco indifferenziato tramite i bidoni carrellabili unifamiliari, è tra le ragioni di questa controversia con Ava”.