Prima la rapina poi la rissa: nelle case di quattro ragazzi trovati lo smartphone ma anche droga

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L'hashish trovato a casa di uno degli indagati
Alle fine le perquisizioni sono arrivate e sono state fruttuose. La polizia locale Alto Vicentino ha chiuso il cerchio attorno ai ragazzi protagonisti della violenta rapina a suon di calci e pugni ai danni di un sedicenne la mattina del 4 aprile scorso nella cittadella degli studi di Schio. Rapina che si era conclusa con la sottrazione di uno smartphone e che aveva portato a una “spedizione punitiva” in piazza Falcone e Borsellino nel tardo pomeriggio dello stesso giorno, con protagonisti anche alcuni adulti parenti del rapinato. Spedizione da cui era scaturita una rissa che aveva coinvolto una decina di persone: l’intervento della polizia locale aveva portato alla denuncia per rissa aggravata di sette minorenni e tre maggiorenni. Nel corso delle indagini era poi emersa una preziosa fotografia, scattata da un passante, che ritraeva le fasi della zuffa e che ha facilitato il lavoro degli investigatori per individuare i responsabili della rapina.
La Procura di Vicenza e quella per i Minorenni di Venezia hanno accolto nei giorni scorsi le richieste avanzate dalla polizia locale, autorizzando le perquisizioni a carico dei quattro indagati per la rapina, tutti di Schio: tre minorenni e un maggiorenne.
Perquisizioni che sono state eseguite la sera di mercoledì 3 maggio e che hanno permesso agli agenti di trovare il telefonino, del valore di 200 euro, sottratto con la violenza ad inizio aprile. A rendere possibile il ritrovamento, il piglio degli agenti ed il deciso intervento dei genitori, che hanno indotto un ragazzo a collaborare e a consegnare lo smartphone, tenuto in un ripiano della cantina.
Nel corso delle altre perquisizioni sono state trovate anche, nelle camere di due ragazzi, piccole quantità di droga: 6 grammi di hashish ad uno e 3 di marijuana ad un altro. Per questo i due sono stati segnalati alla Prefettura di Vicenza. Prossimamente i minorenni si dovranno recare presso il Tribunale di Venezia per l’interrogatorio di rito.