Cantiere Spv Vallugana: percolato di cemento nella roggia durante l’Epifania della Terra

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Dopo il problema delle polveri in aria, ora anche sversamenti nelle rogge allarmano la popolazione di contrada Vallugana a Malo, dove ha sede il cantiere della Superstrada Pedemontana Veneta che sta perforando la collina per il collegamento con Castelgomberto. Gli abitanti della zona si sono così rivolti ai politici locali per avere rassicurazioni circa ciò che stanno respirando e che scorre nelle rogge tra Malo e Isola.

“Dopo le polveri nell’aria, ora anche l’acqua: la Regione faccia chiarezza e ascolti gli allarmi dei cittadini che vivono vicino al cantiere. Già da un mese è depositata in Regione una interrogazione: basta silenzio” afferma la consigliera regionale Cristina Guarda, che ieri è andata di persona a rendersi conto della situazione della roggia  Favellina Molina e ribadisce la richiesta avanzata con una interrogazione alla Giunta regionale, ossia un monitoraggio costante sulle matrici ambientali e del rispetto delle norme di cantiere, così da tutelare la salute e la sicurezza di lavoratori e cittadini.

“I cittadini ci hanno segnalato una situazione critica che da mesi continuiamo a far presente in Regione: invece di vedere tecnici all’opera arriva solo un infastidito silenzio, come avveniva cinque anni fa ai primi allarmi sui Pfas” spiega la Guarda, che ieri ha partecipato all’Epifania della Terra, mobilitazione e santa messa (celebrata da don Albino Bizzotto di Beati i Costruttori di pace insieme ad altri sacerdoti) che ha visto la partecipazione di più di 200 persone e che è stata animata dalla rete di associazioni ambientaliste venete.

“I comitati di cittadini – aggiunge – chiedono almeno il rispetto della sicurezza sanitaria e lavorativa, al momento non certificabili viste le denunce di questi mesi. Finora abbiamo avuto a livello regionale solo un placido silenzio formale e ufficiose rassicurazioni che, avendo a che fare con la salute dei cittadini, non possono certo bastarci”. Ricorda Cristina Guarda nell’interrogazione a risposta scritta depositata all’ufficio protocollo del Consiglio regionale più di un mese fa, che già a metà ottobre una decina di persone si sono dovute rivolgere al pronto soccorso di Santorso per problemi respiratori imputabili alle polveri dei cantieri, e che in alcuni dei ricoverati si sono riscontrati valori ematici sballati e diverse difficoltà respiratorie tanto da dover ricorrere ad aerosol e cortisonici.


A seguito della sollecitazione dei cittadini, la sindaco di Malo Paola Lain ha emesso una ordinanza, dopo un sopralluogo che ha evidenziato mancanze nel rispetto delle norme cantieristiche da parte del costruttore. “Ora una delle rogge è cosparsa di uno strato di acqua lattiginosa del cui contenuto chiediamo sia informata la popolazione e le autorità competenti. La competenza dell’ambiente è regionale e non è ipotizzabile pensare ancora di rimanere in questo clima di omertoso silenzio e sostanziale immobilità sui controlli preventivi che competono ad Arpav. Già cinque anni fa si sottovalutarono gli allarmi sui Pfas, non vorrei che sulla Pedemontana in questo specifico aspetto si ripetessero gli stessi errori”.

Rincara la dose Andrea Zanoni del Partito Democratico, pure presente alla celebrazione di ieri insieme anche alla collega consigliera regionale Patrizia Bertelle (Italia in Comune) e alla deputata del M5S Sara Cunial. “Mentre eravamo alla cerimonia religiosa dell’Epifania della Terra, a poca distanza un potente camion ha scaricato del materiale, causando un rimbombo ben udibile a molta distanza. Poco dopo, alcuni residenti sono venuti a segnalarci che l’acqua della Roggia Molina, che successivamente si immette sull’Orolo, che poi confluisce a sua volta nel Bacchiglione, si era tinta di color cemento; sembrava proprio percolato di cemento. È stato prelevato un campione e sono stati avvisati immediatamente i carabinieri forestali”.

“Hanno contaminato irrimediabilmente la roggia Molina – ha scritto sui social la deputata pentastella Sara Cunial – che da quando è iniziato il cantiere si è trasformata in discarica della Sis, il concessionario che su incarico della Regione Veneto è incaricato di realizzare e gestire la Spv. Colti in flagranza di reato, sono state da subito avvertite le forze dell’ordine che una volta sul posto hanno proceduto a esaminare la questione, attestando ciò che stava accadendo. Ho prelevato un campione di acqua da far analizzare in laboratorio accreditato. Già in passato, infatti, questo genere di materiale aveva rivelato la presenza di metalli e idrocarburi pesanti. Dopo aver formalizzato ufficiale denuncia alle autorità competenti, come membro della Commissione ambiente alla Camera, è mia cura informare immediatamente anche il ministero dell’Ambiente per chiedere un intervento utile al sequestro del cantiere”.