Sciolta la riserva, è Grotto il terzo candidato: “La gente ci chiede un’altra Piovene”

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Esce allo scoperto il terzo e ultimo candidato alla carica di sindaco di Piovene Rocchette con la lista civica “Vivere Piovene”: è Renato Grotto, 67enne sposato, con un figlio, una laurea in Scienze Agrarie all’Università di Padova ed una lunga esperienza da agronomo oltre che da consulente per molte aziende del territorio: commissario straordinario, su nomina della Regione Veneto, per la trasformazione in unione della Comunità Montana Leogra – Timonchio, è stato presidente della stessa dal 1995 al 2004 oltre che assessore comunale dal 1999 al 2004.

Quanto è stato difficile far sintesi di tante anime diverse nella costituzione del vostro gruppo e in che misura la politica fa parte del progetto stesso?
Devo dire che da subito si sono ritrovate tante sensibilità diverse che avevano però un comune intento: segnare la discontinuità e lavorare per una Piovene diversa. La politica di per sè non è una cosa negativa, ma le vicende partitiche sono fuori dalla logica del nostro gruppo dove a livello personale ognuno ha idee e simpatie che coprono l’intero arco parlamentare. Ciò che ci identifica è la determinazione nel metterci a servizio della comunità, facendo sintesi di una vivace dialettica interna che sta portando alla stesura di un programma condiviso, sentito e di spessore.

La pungolo subito con una domanda difficile: cosa è mancato di più in questi anni a Piovene e quanto ha influito la ricandidatura del sindaco Masero nel vostro percorso?
Che Masero ci volesse essere ancora, c’era da aspettarselo: per noi non è cambiato nulla. Piovene è oggi un paese dove si percepisce forte un profondo senso di isolamento, assenteista rispetto a molti tavoli che contano e poco propenso ad un lavoro in rete coi comuni del territorio: mancano punti di riferimento per i cittadini. Mi spiego: non esistono solo i bisogni “puntuali” come le buche da coprire o le lampadine da cambiare e oggi su qualsiasi tema alla gente viene genericamente risposto “senti in Comune”. Noi lavoreremo affinché i referenti, per competenza, siano chiari e a disposizione per ogni aspetto della vita comunale.

Commercio, un tema molto sentito a Piovene tra una grande distribuzione molto presente ed una bottega di vicinato sempre più in affanno. Ne avete parlato?
Certamente. Va detto per correttezza nei confronti degli elettori che i frutti di scelte operate negli anni in fatto di destinazione urbanistica, non possono essere sovvertite dall’oggi al domani: sappiamo tutti che è in cantiere un nuovo centro commerciale che sorgerà indipendentemente da chi sarà il prossimo sindaco. Si eredita quindi una situazione complessa: dal canto nostro non mancherà però un sostegno concreto ai piccoli esercizi e posso annunciare che abbiamo in serbo un’idea ambiziosa per rivitalizzare il centro storico che stiamo affinando e che renderemo pubblica a breve.

Si sente di fare qualche promessa nel concreto viste le criticità che avete analizzato?
Più che di promesse, parlerei di entrare in una logica di visione a lungo termine. Il paese sta perdendo la sua componente giovane, le coppie giovani emigrano e la scuola si spopola: manca un centro di aggregazione per i nostri ragazzi. E’ naturale che su questo dovremo lavorare molto: le risorse non sono tante, il comune ha saturato la sua capacità di indebitamento per almeno un paio d’anni, ma l’alleanza sinergica con associazioni e l’impegno che metteremo in termini progettuali, sono certo daranno dei frutti.

Mi dica: cosa spinge una persona che nella vita si è già spesa tanto in molti ambiti a scendere in campo assumendosi la non facile responsabilità di essere primo cittadino?
Le confesso che ci ho pensato molto infatti. Ma poi ho trovato un gruppo straordinariamente competente e coeso, pieno di entusiasmo e di belle proposte. L’idea che le nostre scelte possano influire sulla qualità della vita dei nostri concittadini è stata poi la leva finale per convincermi: veniamo da una lunga fase di ascolto e di dialogo con Piovene e penso che potremo fare qualcosa di importante. E poi, ci tengo a ribadirlo, non sono l’uomo solo al comando: qui c’è la forza di una squadra, un approccio che, se i piovenesi ci daranno fiducia, sarà la nostra caratterizzazione.

 

 

 

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