A San Vito l’addio a Matteo Marchioro, il cuoco 43enne stroncato da un malore in bici

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La comunità di San Vito di Leguzzano porterà oggi l’ultimo saluto da Matteo Marchioro, lo chef di professione e appassionato di mountain bike morto una settimana fa all’ospedale di Vicenza dopo aver accusato un problema cardiaco nel corso di una gita sui pedali in collina. La cerimonia pubblica di commiato si terrà alle 10, nella chiesa parrocchiale di San Vito, dopo la partecipata e commossa veglia di preghiera di ieri sera.

Un momento di raccoglimento che chiamerà di fronte all’altare e al feretro di Matteo i tanti amici del 43enne vicentino, i colleghi del noto Ristorante “Da Beppino” di Schio, dove sin da ragazzo – da 20 anni – lavorava come cuoco e i parenti che hanno portato conforto ai genitori Raffaella e Gianni e alle tre sorelle con le rispettive famiglie.

Matteo Marchioro è mancato lunedì 12 giugno, al mattino, dopo un grave malore accusato tra i boschi dell’Altovicentino. Si trovava su un sentiero sterrato, proprio al confine tra Schio e Torrebelvicino sullo Zovo, in compagnia di un collega che con lui condivideva la passione per la bicicletta oltre che il posto di lavoro. Proprio l’amico ha tentato di rianimare il 43enne in fin di vita, mantenendo ancora acceso quel filo di speranza tenuto vivo fino all’arrivo, via elisoccorso, dell’uomo in difficoltà al San Bortolo di Vicenza. Purtroppo, la funzione vitale del cuore di Matteo era già irrimediabilmente compromessa.

Nella fase di supporto avevano collaborato i membri del Soccorso Alpino della stazione di Schio e i Carabinieri della stazione di Valli del Pasubio. “Una persona di grande sensibilità, che sapeva prevedere ogni tua necessità o bisogno sia nel lavoro che nei rapporti umani- ha spiegato Claudio Ballardin, a nome di tutto lo staff del ristorante -. Era l’emblema della salute, nessuno poteva pensare gli accadesse una cosa del genere”. Sul corpo del cuoco è stata disposta ed effettuata nei giorni scorsi a Vicenza anche l’autopsia, circostanza questa che ha prolungato di altri giorni l’attesa per la celebrazione delle esequie solenni.

A distanza di poche ore, la notte seguente alla disgrazia e a una manciata di chilometri di distanza, a Malo, un altro quarantottenne ha perso la vita a causa di un infarto accusato qui nel sonno. Anche Alessandro Saccardo salutato venerdì scorso, era uno sportivo.