Fragilità post parto, all’Ospedale Alto Vicentino attivato il Giro Benessere

Se per molte donne l’arrivo di un neonato rappresenta il momento più felice della vita, può capitare anche che questo coincida con lo svilupparsi di alcune fragilità che, se non vengono arginate in tempo, possono sfociare in un profondo disagio psicologico. L’ospedale di Santorso ha messo in campo un’iniziativa pionieristica, lanciando in via sperimentale il “Giro benessere”, un servizio innovativo attivato nel reparto di Ostetricia e Ginecologia in collaborazione con il servizio di Psicologia Clinica.
L’obiettivo è duplice e fondamentale: identificare e prendere in carico precocemente le situazioni di fragilità emotiva, garantendo un approccio privo di stigma o giudizio. I primi dati sono incoraggianti: nei suoi primi tre mesi di attività, il “Giro Benessere” ha già dimostrato di migliorare significativamente la capacità di intercettare i segnali di disagio prima che la neomamma venga dimessa, riducendo drasticamente il numero di segnalazioni di problematiche emerse in un secondo momento.

“Così come ogni mattina è previsto il “giro” del medico insieme alle ostetriche e alle infermiere, abbiamo istituito il “giro” della psicologa, che si ferma a parlare in modo informale con tutte le donne che hanno da poco partorito – ha spiegato Sara Fantinato, direttore del reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale Alto Vicentino di Santorso – In questo modo la sua diventa una presenza normale e familiare in reparto, evitando lo stigma del “hanno chiamato la psicologa” e diventa più facile cogliere eventuali segnali che vengono eventualmente approfonditi in separata sede”.
Un progetto che nasce sulla base di quella che all’ospedale di Santorso è da sempre una particolare sensibilità al tema, come ha sottolineato Massimo Scollo, direttore del Dipartimento Materno Infantile dell’Ulss 7 Pedemontana: “C’è sempre stata una forte integrazione con il Servizio di Psicologia Clinica, già prima della pandemia organizzavamo dei momenti di incontro con le neo-mamme in dimissione. È nata così l’idea di riattivare un servizio in grado di intercettare le donne con una forma di disagio non segnalata. Il “Giro Benessere” si è dimostrato efficace e ha anche rafforzato la collaborazione tra ostetriche e puericultrici del nido, le figure con le quali la psicologa si interfaccia e si presenta alle donne, migliorando così la presa in carico complessiva della diade mamma-bambino”.

“E’ un progetto fortemente innovativo che ha un grande valore sotto diversi punti di vista – ha commentato il Direttore generale dell’Ulss 7 Pedemontana Carlo Bramezza – Dimostra l’attenzione a prendere in carico la persona nel suo insieme e non solo la sua condizione fisica. E’ il risultato di una stretta collaborazione tra diverse figure professionali e la dimostrazione della capacità del nostro personale di fare squadra per il bene dei pazienti”.
I numeri del Giro Benessere
Nei primi tre mesi di sperimentazione, il “Giro Benessere” ha consentito l’organizzazione di 69 colloqui invidiali in più rispetto alla media del trimestre con altrettante donne ed è stata registrata una riduzione corrispondente delle situazioni di disagio psicologico intercettate dagli operatori della Pediatria in occasione delle visite di controllo dopo le dimissioni, che pur riguardando il bambino spesso sono un momento di incontro durante il quale emergono anche le difficoltà dei genitori.
Difficoltà che sono molto comuni, come spiega Emilia Laugelli, responsabile del Servizio di Psicologia Clinica dell’ospedale di Santorso: “Il parto non è solo un momento di grande fatica fisica, ma anche emotiva ed è importante considerare la persona nel suo insieme, dunque anche le emozioni che vive: situazioni come un senso iniziale di inadeguatezza, l’insonnia, le preoccupazioni per il futuro o anche le difficoltà nell’allattamento possono portare a condizioni di difficoltà. Non a caso la Regione del Veneto ha introdotto negli ultimi anni un questionario da somministrare già in reparto che ha proprio lo scopo di intercettare questo tipo di situazioni. Ma spiegare alle donne, e anche ai papà, che queste situazioni sono normali le aiuta anche ad affrontarle e gestirle in modo più consapevole. Il “Giro Benessere” viene svolto insieme all’ostetrica e alla puericultrice, due figure già familiari per la neo-mamma, e consente alla psicologa di presentarsi e far sapere alle donne e alle coppie che nel caso in cui sentissero il bisogno di scambiare un pensiero sui propri movimenti interiori c’è la possibilità di trovare ascolto: si tratta di un invito aperto che le donne possono cogliere anche in un secondo momento, in particolare durante il primo mese dopo le dimissioni”.
Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), oltre il 50% delle donne dopo il parto sperimenta una condizione di “maternity blues”, una forma di tristezza che generalmente si risolve da sola, mentre il 10-15% presenta sintomi più intesi e duraturi che si possono concretizzare in una vera e propria depressione post-partum.
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