Resilienza idraulica, al via due interventi da oltre 100mila euro per far fronte agli allagamenti

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A Santorso proseguono le opere di messa in sicurezza del territorio con nuovi interventi per la gestione delle acque meteoriche. Nelle prossime settimane, infatti, verranno attivati due nuovi cantieri in aree particolarmente critiche in caso di forti ondate di maltempo. “L’approccio di fondo è quello di abbandonare le vecchie logiche che investivano solo sulle condutture di deflusso a valle dell’acqua meteorica, per intervenire a monte con opere di mitigazione e resilienza idraulica – spiegano dal comune -. Si tratta di contrastare l’impermeabilizzazione del territori, restituendo l’acqua al sottosuolo nel punto più vicino all’intervento che ha alterato la permeabilità del terreno. In questo modo si ha il duplice vantaggio di non impoverire la falda e di non sovraccaricare le condutture.

Il primo intervento in programma riguarderà la zona dei Trentini Pierella, a nord ovest del paese: si tratta di una conca che termina a imbuto e che ha mostrato numerose problematiche idrauliche, con acquazzoni improvvisi che intasavano le condutture e devastavano i manti stradali. Con un investimento di 100 mila euro, cui seguirà un ulteriore intervento conclusivo, le acque dei prati verranno convogliate in bacini di espansione interrati; verranno rifatte le vecchie condutture e verrà sistemato il manto stradale.

II secondo, invece, riguarda la zona di via Impastato, che si trova poco distante, a valle di un bacino idrografico di 2,5 ettari, soggetta a intensi fenomeni di scorrimento di acque piovane. In occasione di eventi estremi il deflusso dell’acqua ha interessato zone anche più a valle, come quando la palestra di via Enrico da Ca’ Zeno venne allagata nel luglio di due anni fa. Con un intervento di resilienza urbana del valore di 40 mila euro verrà costruito un Giardino della pioggia di 250 mq a monte dell’area residenziale, in grado di assorbire flussi idrici fino a 48 litri al secondo, che potenzialmente hanno un tempo di ritorno di 50 anni, ma che i cambiamenti climatici in corso potrebbero rendere più frequenti.