Scontro Ava, Boscoscuro: “Torrebelvicino non cede al ricatto”

E’ arrivata nel giro di poche ore la reazione molto piccata del Comune di Torrebelvicino al ricorso al Tar del Veneto presentato dalla società pubblica Alto Vicentino Ambiente sulla mancata approvazione dei patti parasociali di Viambiente, la nuova società che nascerà a gennaio dalla fusione di Ava con Soraris, sulla quale avevano votato contro solo i Comuni soci di Schio e Torrebelvicino.

Ava sostiene che una volta approvata la fusione da parte dell’assemblea da parte della maggioranza degli enti soci, i contrari son chiamati a far propri i patti parasociali, ossia gli accordi tra soci di una società, stipulati al di fuori dello statuto. Su questa questione Torrebelvicino in ottobre aveva dato un piccolo incarico a un legale di verificare gli aspetti giuridici che nascevano dopo il proprio voto contrario alla fusione. “Il ricorso di Ava contro la nostra legittima delibera – tuona il sindaco Emanuele Boscoscuro – è un atto di imposizione politica che non intacca la nostra posizione. La società non deve usare il ricorso per tentare di annullare il nostro diritto di dissenso“.

I motivi del “no” di Torrebelvicino
Il primo cittadino turritano ricorda quindi i motivi del “no” del suo Comune alla fusione sono chiari. Il primo è che il controllo del patrimonio di Ava sarebbe in pericolo: “Rifiutiamo il patto parasociale che, con la doppia maggioranza capitale/popolazione, diluisce il nostro potere decisionale e ci fa perdere il controllo sul nostro bene strategico: il termovalorizzatore. Non svenderemo il patrimonio del nostro Comune”.
Il secondo motivo Boscoscuro lo chiama “il paradosso del ricorso“. “Siamo di fronte – dice – a un paradosso giuridico inaccettabile: una società in house, che dovrebbe agire come un ufficio interno dei Comuni, fa ricorso contro la volontà dei suoi stessi soci proprietari. Se il ricorso fosse stato presentato da altri Comuni o da un operatore terzo, avrebbe avuto una sua logica. Ma in questo caso, la società agisce contro il suo stesso principio fondativo. È come se il giardiniere facesse causa al padrone di casa perché non concorda su come gli viene detto di tagliare la siepe!”.

ViAmbiente, Ava fa ricorso al Tar contro le delibere di Schio e Torrebelvicino

Terzo aspetto, “la minaccia del ‘non raccoglieremo i rifiuti’ “. “Le dichiarazioni di Ava sulla presunta impossibilità di mantenere l’affidamento se non sottoscriviamo i patti sono solo una minaccia priva di fondamento legale. La continuità del servizio pubblico è un obbligo inderogabile, che prevale su ogni contenzioso. In nessun caso in Italia, un gestore può interrompere la raccolta dei rifiuti per una disputa societaria. Qualsiasi interruzione costituirebbe un illecito penale. Il gestore ha il dovere di lavorare in proroga tecnica finché non sarà trovata una soluzione legale”.
Infine, il Comune turritano punta il dito sull’efficianza di Ava parlando di “caos Tari“: “Alle performance di bilancio sbandierate da Ava, noi opponiamo l’inefficienza concreta che i nostri cittadini stanno vivendo:s iamo alla vigilia della scadenza Tari del 16 dicembre e moltissimi residenti non hanno ancora ricevuto l’avviso di pagamento. Se la società non è in grado di adempiere a un compito basilare come l’emissione delle bollette, la nostra contrarietà a questa gestione si rafforza. Prima di ricorrere al Tar, facciano il loro dovere e facciano arrivare le bollette ai cittadini”.
Intanto, in attesa della reazione del Comune di Schio, per martedì prossimo è annunciata una conferenza stampa a Thiene da parte dei Comuni soci della futura Viambiente (società partecipata da 50 comuni  per un totale di 310 mila abitanti) e con un fatturato di oltre 50 milioni. Si tratta del primo step per la creazione di una società unica a livello provinciale, come indicato nella road map del Consiglio di Bacino vicentino.

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