Anticipi di A, la Roma sconvolta dall’addio di De Rossi saluta la Champions. Udinese quasi salva, incubo B per il Genoa

Ascolta l'audio
...caricamento in corso...

Sulla Roma giallorossa piove sul bagnato: svanisce anche il sogno Champions League. E non poteva essere altrimenti dopo la genialata degli scienziati che gestiscono il club capitolino tra Trigoria, Boston e Città del Capo (o Londra, altra residenza di Franco Baldini, il “Rasputin” di James Pallotta), di ufficializzare l’addio di Daniele De Rossi con la squadra in piena corsa per l’Europa.

Una squadra mentalmente fragile da inizio stagione. E puntualmente, al Mapei Stadium di Reggio Emilia, sotto una pioggia battente, la Roma non va oltre lo 0-0 contro il Sassuolo già certo della salvezza. Come da consuetudine in questo campionato, i giallorossi si svegliano tardi: nel secondo tempo Dzeko e Kluivert colpiscono i legni della porta neroverde in modo rocambolesco; giustamente annullato per fuorigioco un gol di Fazio al 93′. Sul taccuino, anche due occasioni fallite da El Shaarawy e Cristante.

A questo punto, la squadra di Ranieri, come scriviamo da tempo, deve guardarsi alle spalle e provare a conservare il sesto posto che vale preliminari e playoff di Europa League. Ormai, infatti, la Coppa Campioni è un affare tra Inter, Atalanta e Milan. Due posti in palio per tre squadre in attesa di Napoli-Inter, Juventus-Atalanta e Milan-Frosinone.

Roma, Pallotta e Baldini contestati in tutto il mondo. I reiterati errori commessi dalla società giallorossa nella gestione della squadra, nelle scelte e nella comunicazione, continuano a essere evidenziati dai tanti tifosi romanisti sparsi in tutto il pianeta. Striscioni contro il patron americano e il suo consigliori “occulto” Franco Baldini, dopo la scelta del club di non rinnovare il contratto a De Rossi, stanno spuntando come funghi. A Roma, Londra, New York, Miami, Sidney, al Giro d’Italia. Ovunque. Un autentico tormentone. Come dare torto ai supporters giallorossi alla luce della sciagurata gestione americana? Continue rivoluzioni tecniche e societarie e “zeru tituli”. Inevitabile nel calcio se cambi sempre. Detronizzata la Roma dei romani e romanisti: Daniele De Rossi e Claudio Ranieri a fine stagione saluteranno, mentre il dirigente Francesco Totti è a un passo dalle dimissioni. Forse il pletorico organigramma societario ha raggiunto il suo scopo: azzerare la parte romana e romanista di club e squadra. In realtà, il regista, manco tanto occulto di tutto questo, è soltanto Franco Baldini: ideologo, “Casaleggio”, “Rasputin”, consigliori di Jim Pallotta. Ecco perchè la Roma da anni sfiora il ridicolo: perchè a Trigoria comanda chi a Trigoria non c’è. Finchè Baldini, col semplice ruolo di consulente del presidente, continuerà a fare il bello e il cattivo tempo, la Roma resterà prigioniera di un incubo (nella foto a sinistra: Pallotta e Baldini. A destra: lo striscione spuntato a Miami).

Sabato importante anche per la lotta salvezza con gli altri 2 anticipi della penultima giornata di campionato. Var-Criscito e il Genoa agguanta il pari all’89’: il Cagliari è aritmeticamente salvo. Pavoletti sblocca il match, nel finale il Grifone trova l’1-1 grazie a un rigore assegnato con la moviola in campo e trasformato dal capitano rossoblu Mimmo Criscito. Ma per il Genoa, la sofferenza continua: adesso infatti, in attesa di Empoli-Torino, i liguri sono quartultimi a +2 sui toscani.

L’Udinese invece batte 3-2 la Spal alla Dacia Arena e fa un bel passo verso la permanenza in Serie A. Dopo il gol iniziale di Samir, Okaka schianta i ferraresi con una doppietta in un match che sembrava già chiuso all’intervallo e che poi si è improvvisamente riaperto nella ripresa. La chiave del successo friulano arriva dalla testa e dalla determinazione ancor prima che dalle gambe: la Spal infatti è salva da tempo e per 45 minuti non mostra la consueta cattiveria, al contrario dell’Udinese. Non a caso, le tre reti bianconere arrivano su calcio piazzato. Tre reti in fotocopia favorite dalla deconcentrazione della Spal. Nel secondo tempo Petagna e Valoti provano la grande rimonta ma l’Udinese del tecnico croato Igor Tudor regge e i tifosi friulani possono festeggiare: ora la salvezza è davvero vicina.