Calcio: Serie A sulle spine dopo i casi di coronavirus in Nazionale

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Serie A sulle spine dopo i casi di coronavirus che si sono registrati in Nazionale, che riguardano almeno sei persone dello staff azzurro e il difensore della Juventus Leonardo Bonucci.

I club che hanno visto i propri giocatori rientrare dopo la partita con la Lituania, corrono ai ripari con tamponi a catena e mettendo in isolamento i nazionali, dal resto del gruppo squadra. Finora dai controlli, nessuno sarebbe emerso alcun positivo.

Tuttavia il selfie di Gigio Donnarumma e Leonardo Bonucci che sorridono sotto le mascherine di ritorno dal ritiro azzurro fa tremare l’intero campionato e il Milan in particolare. Il portiere negativo al primo test, continuerà a essere sottoposto a uno stretto monitoraggio.

Tra le varie contromisure, il Sassuolo ha annunciato che gli azzurri, impegnati nelle qualificazioni ai Mondiali del Qatar del 2022, non giocheranno per precauzione. Contro la Roma, pronti Traorè sulla destra e Raspadori nel ruolo di punta centrale con Boga sulla sinistra. Defrel è ko. In mezzo Lopez in vantaggio su Magnanelli per affiancare Obiang. In difesa Muldur e Rogerio sulle fasce, Ayhan out: positivo al Covid.

Preoccupa la partita Bologna-Inter, Gianni Nanni: “È una situazione di allarme”. Questo il commento del medico del Bologna e responsabile sanitario dei club di Serie A. “Noi al Bologna abbiamo Soriano e dobbiamo controllare lui: lo faremo con tamponi continui e spogliatoio personalizzato fino a sabato, giorno della partita con l’Inter” .

In casa Inter: Antonio Conte ha recuperato Handanovic, De Vrij e Vecino, ma Barella, Sensi e Bastoni, che hanno già contratto il virus, erano in ritiro con gli azzurri e vanno comunque monitorati.

Alla Juventus, oltre al caso Bonucci e alla positività di Demiral, la violazione delle norme Covid ha messo nei guai Dybala, Arthur e McKennie, multati per una cena a casa dello statunitense. L’argentino ha chiesto scusa.

Insomma non resta che sperare. L’auspicio è che da qui a sabato non ci siano sviluppi tali, da indurre le Asl a interventi drastici, come l’isolamento domiciliare per un intero gruppo squadra. Questo comporterebbe lo stop di altre partite, complicando un calendario già stressato.

Nuove preoccupazioni che fanno sorgere pesanti interrogativi sulle ipotesi di riaprire gli stadi, o almeno l’Olimpico, in vista dell’Europeo di giugno. Dopo qualche spiraglio ottimistico lasciato aperto dalle dichiarazioni dei sottosegretari allo Sport, Valentina Vezzali, e alla Sanità, Andrea Costa, l’assessore regionale alla Sanità del Lazio, Alessio D’Amato, ha ipotizzato “il sistema un biglietto un tampone e il distanziamento” per la partita inaugurale del torneo, Italia-Turchia dell’11 giugno, ma il governatore, Nicola Zingaretti, ha subito chiarito: “sull’accesso del pubblico decidono il governo e il Cts”.