17 giugno 1905: 120 anni fa sui cieli di Schio il volo “con ritorno” del primo dirigibile italiano

Nel 1905 il primo dirigibile italiano fece il suo volo inaugurale nel cielo di Schio: oggi, a 120 anni dall’evento l’Historic Club Schio ricorda uno dei capitoli più affascinanti della storia del volo.

Il Club da sempre dimostra una grande passione nell’esaltare le grandi conquiste tecniche degli uomini vicentini del passato, quest’anno vuole ricordare quest’opera prima del conte Almerico Da Schio che, con il suo genio, intraprendenza e tenacia riuscì a racimolare le 150 mila lire necessarie alla realizzazione dell’aeronave “Dirigibile Italia” costituendo un’apposita società e ottenendo che l’involucro del dirigibile fosse costruito dalla Brigata Specialisti del Genio.

“Fino al 1905 – racconta il presidente dell’Historic Club Schio, Carlo Studlick – tutti i dirigibili avevano volato in un’atmosfera calma o con il favore del vento e nessuno era riuscito a descrivere una curva chiusa e tornare al punto di partenza. Fin dal 1888-1889, il Conte Da Schio si era proposto di studiare a fondo il problema del volo, cominciando ad esaminare i tentativi compiuti fino ad allora con il dirigibile più leggero, azionato da un congegno propulsivo. Ebbene: il 17 giugno 1905 l’aeronave fece il suo primo volo presso la località Caussa di Schio: il dirigibile, mosso da un motore Buchet da 12 cavalli, uscì dalla rimessa, con il tricolore a poppavia; nella navicella presero posto il Conte da Schio, il tenente Ettore Cianetti, inviato da Roma dal Comando della Brigata Specialisti, ed il meccanico Bottazzi. Fu fatta filare la fune d’ancoraggio e lasciata cadere dalla navicella un po’ di zavorra, quindi l’aeronave s’innalzò pian piano fino a 200 metri; mentre Bottazzi aveva avviato il motore e ingranato l’elica”.

Finalmente il dirigibile iniziò ad avanzare nell’aria e per circa un’ora compì attorno all’aeroscalo e in direzione di Schio larghe ma sicure evoluzioni. Anche la manovra di discesa e di atterraggio riuscì in modo impeccabile. “Entusiasta e commosso, il conte Almerico da Schio scese al suolo calorosamente festeggiato dalla piccola folla presente” aggiunge Studlick.
La “prima” nave aerea italiana aveva volato: si chiamava “Italia”. Piccola curiosità: nel 1909, Nico Piccoli fornì ad Almerico Da Schio un nuovo motore per il dirigibile “Italia”, uno S.p.a. da 35 cavalli assai più potente ed affidabile del Buchet inizialmente installato, e a bordo dello stesso compì un volo nell’aprile dello stesso anno. Dopo numerosi voli, il Conte si ritirò nella sua ricchissima biblioteca e nel novembre del 1930 morì nella sua dimora di Vicenza, detta Ca’ d’Oro.

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