Carla Urban, una carriera tra televisione, radio e carta stampata (e l’amore per Schio e il Tretto)

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Nata a Brunico, cresciuta a Roma ma scledense d’adozione (“innamorata dell’Altopiano del Tretto e delle sue montagne”, ci tiene a precisare). Al suo attivo figurano tanta televisione e tanta radio targate Rai. È il profilo, tratteggiato per sommi capi, di Carla Urban. Giornalista, conduttrice e autrice, la sua carriera inizia alla fine degli anni Settanta, portando il suo volto e la sua voce ad essere conosciuti a tutto il pubblico italiano. Raccolto l’invito di Radio Eco Vicentino, Urban è stata protagonista di un’intervista a tutto campo con Mariagrazia Bonollo e Gianni Manuel ai microfoni della rubrica “Parlami di Te“.

Laureata in Lettere moderne e Storia dell’arte, Urban entra nel mondo della televisione partecipando ad un provino come annunciatrice: “Il responso fu meraviglioso – racconta -, ancora lo ricordo: dizione precisa e corretta, sguardo luminoso”. Segue, poi, l’incontro con Giovanni Minoli, che le propone di entrare nella sua redazione. Grazie a lui, continua, “c’è stata l’occasione di condurre ‘Blitz’. Ho iniziato così, con lui”.

Urban ha poi condotto anche programmi di cucina e gastronomia, tra i quali spicca “Che fai mangi?” in collaborazione con Edoardo Raspelli e Anna Bartolini. E dopo la televisione, come ricordato, inizia l’esperienza in radio: “È stata un miracolo – confessa -. Pensavo che sarebbe stato un ripiego, e invece è stata una grandiosa occasione di libertà. Perché viaggiavo per andare a raccontare l’Italia. E poi – aggiunge con un tocco di ironia – potevo evitare di frustrarmi sui vestiti, sul trucco, sulle inquadrature, sul naso e sul doppiomento”.
Riprendendo poi in mano il tema della gastronomia, Urban accede anche al mondo della carta stampata: “Ho acquisito il tesserino di giornalista pubblicista raccontando quasi sempre cose di enogastronomia collegate all’educazione alimentare”. E arriva il turno, alla fine, dell’approdo a Schio: “Nel 1998 sono venuta a trovare degli amici. Arrivando mi sono stroppicciata gli occhi e ho pensato: ma cos’è questo incanto?”.

Amore a prima vista per la città laniera quindi, tanto che, continua Urban, “alla fine mi sono presa un appartamentino a Magrè. Piccolo piccolo con sette finestre, tutte con vista sul Tretto. Era il mio sogno, perché vivevo a Roma e sognavo l’Alto Adige, che però, per vari motivi, era inavvicinabile”. E proprio a Schio ha proseguito la sua carriera, fondendo l’attività di giornalista e l’amore per il territorio grazie alla rivista della Confcommercio Ascomm. Per la quale, spiega, “sono andata a scovare commercianti, imprenditori e paesi, raccontandone le storie”.

Gabriele Silvestri

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