Quando arte e inclusività si incontrano su un palco: l’impegno sociale del Teatro Civico di Schio

Che cos’è un teatro? Normalmente si pensa ad esso come ad un luogo dove si assiste ad una rappresentazione scenica o alla proiezione di un film. E se invece fosse anche qualcosa di più? Ad esempio un ambiente nel quale si possono coltivare il proprio benessere e le relazioni con gli altri. Ebbene, in quel di Schio, esiste una realtà, il Teatro Civico, che incarna esattamente tutto ciò. Al suo interno si può assistere ad uno spettacolo in veste di pubblico, certo; ma anche diventare protagonisti in prima persona. Un contenitore di esperienze di cui si è parlato ai microfoni di Radio Eco Vicentino.
“La nostra idea – spiega Santi Crispo a “Parlami di Te” – è che la cultura non sia unicamente qualcosa di cui fruire da spettatori”. Nel corso degli ultimi 11 anni, continua il responsabile della comunicazione della Fondazione Teatro Civico, “abbiamo dato vita a tutta una serie di progettualità che rispondano alle esigenze sociali e culturali delle persone”. Il tutto avendo come “bussola” un concetto ben preciso: “L’inclusività – sottolinea Crispo – è uno degli aspetti fondamentali che da sempre portiamo avanti e che negli ultimi anni è stato molto implementato”.
È proprio all’insegna dell’inclusività che si svolgono progetti come Dance Well, nato, prosegue Santi Crispo, “come pratica artistica di danza contemporanea rivolta a persone affette da Parkinson, ma che è aperto a tutte e a tutti”. Mariuccia, storica partecipante di Dance Well fin dagli esordi del progetto nel 2016, ne conferma il carattere inclusivo: “Accoglie persone con varie disabilità. Ma posso assicurare che, dopo un po’, queste ultime non si notanto. Si vedono le persone e basta”.
“La cosa magica – dice Maria, altra partecipante al progetto Dance Well – è che non danziamo sulla base di schemi fissi. Il tutto nasce dall’immaginazione di ognuno dei partecipanti. Riceviamo degli stimoli che alimentano la nostra immaginazione e questo ci fa creare movimenti che, in precedenza, non pensavamo di riuscire a fare. Possiamo muoverci liberamente senza aver paura del giudizio altrui”.
Ma ciò che caratterizza ulteriormente l’operato della Fondazione Teatro Civico sono i progetti che coinvolgono le scuole. Gli istituti superiori in particolare, ma anche tutte le scuole a partire da quelle dell’infanzia. Un’offerta, sottolinea Crispo, che comprende “il laboratorio storico, il campus grafico e quello tecnico. Campus Critico, poi, è un progetto che si ripromette di far sviluppare negli studenti un occhio critico da applicare su tutto ciò di cui si fruisce e che si vede nella vita”.
Se il proposito di tali progetti è anche quello di avvicinare i giovani al mondo del teatro, si può ben dire che la missione è compiuta. “Per me il teatro è casa – racconta Dipa, che partecipa al laboratorio Campus Company -. È un posto in cui mi sento bene e dove cresco come persona. Aiuta a scoprire sé stessi”. Le fa eco Davide, suo “collega” a Campus Company: “Permette di staccare dalla vita di tutti i giorni – dichiara convinto -. E anche di creare connessioni con altre persone che, altrimenti, non sarebbero possibili”.
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