Fidas sul Cengio per rinnovare la promessa: “Donazioni di sangue in calo, c’è bisogno di noi”

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Grande partecipazione sul monte Cengio con i donatori di Fidas che come ogni anno, covid permettendo, domenica scorsa si sono incontrati per rinnovare la promessa. “I pazienti aspettano noi e il nostro dono”, ha commentato la presidente provinciale di Fidas Vicenza Chiara Peron, che da tempo ormai denuncia un calo nelle donazioni e insieme all’associazione stimola nuovi donatori a fare la loro parte.

“I donatori di sangue sono persone importanti nella società e per la società. Con l’evento di domenica, ciascuno di noi ha rinnovato la promessa di donazione, l’impegno a recarsi periodicamente al centro trasfusionale a donare il proprio sangue per gli altri. Non dobbiamo mai dimenticare che i pazienti aspettano noi, aspettano il nostro piccolo dono”. Chiara Peron è intervenuta domenica al Monte Cengio, alla Chiesetta del Donatore, in occasione della tradizionale Festa del donatore di Fidas Vicenza.

Una giornata partecipata, che assume un valore del tutto particolare, in quanto è significativo il calo di donazioni di sangue, che non può non destare una certa preoccupazione.
“Il calo a cui assistiamo non è un calo fisiologico – sottolinea la presidente Peron – perciò riteniamo necessario rivolgere un appello ai donatori Fidas Vicenza, ma anche a quanti non hanno ancora valutato l’opportunità di donare il proprio, di compiere questo grande gesto di solidarietà. Per questo invito tutti i donatori di sangue a fare la propria donazione, contattando il numero verde: 800-97.9000 oppure attraverso l’App “Donatori Vicenza”. Bisogna farsi avanti subito, perché il sangue è indispensabile ed il nostro gesto è atteso da molti”.

Sull’importanza del dono ha posto l’accento anche padre Diego Dalle Carbonare, missionario in Sudan ed originario di Cogollo del Cengio: “il valore del dono è grandissimo. E quando una persona decide di donare una parte di sé compie uno straordinario gesto di solidarietà e di altruismo, che alleggerisce dai pesi della vita ed al tempo stesso dona una grande serenità e gioia a chi lo compie”.
La giornata al Cengio è proseguita, nell’area adiacente alla storica chiesetta, con il pranzo comunitario, un momento per fare festa, per stare insieme e lanciare un forte messaggio: “donare sangue è donare vita”.
Dopo la pandemia da Covid-19 questa giornata al Cengio è stata il segno di una ripartenza da tempo auspicata, come ha concluso la presidente Peron: “ci auguriamo di cuore che questa grande festa di oggi segni la ripartenza delle donazioni, un nuovo slancio di cui abbiamo bisogno per affrontare i prossimi tempi con il giusto piglio”.