La ricerca e la conoscenza nel mondo dei dati: il professor Borgo “strega” ragazzi e ragazze del Corradini

Ascolta l'audio
...caricamento in corso...

E’ tornato nella scuola dove si è formato (al classico): il liceo ha cambiato sede, professori e facce, ma ha mantenuto quello spirito di attaccamento alla conoscenza che lo caratterizza da sempre. Stefano Borgo, ex studente del liceo Corradini di Thiene e oggi responsabile dell’Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione del Cnr di Trento, ha incontrato 140 studenti di tutte e sei le classi quarte della sua vecchia scuola. Un’attività nell’ambito dell’orientamento in uscita, per raccontare uno dei percorsi, singolare e di gran qualità, che chi ha frequentato il liceo thienese può affrontare.

Il Centro Nazionale delle Ricerche è il massimo ente di ricerca in Italia. Stefano Borgo, con otto pagine di curriculum fra pubblicazioni e studi, è oggi l’interprete di una carriera da ricercatore e divulgatore scientifico che gli sta dando molte soddisfazioni. Dopo la laurea in matematica all’Università di Padova, ha ottenute due Master (in Matematica e in Computer Science) all’Università dell’Indiana (Usa) e un dottorato di ricerca in informatica all’Università di Bolzano.

Ai ragazzi ha prima illustrato la struttura del Consiglio Nazionale delle Ricerche e dei suoi sette dipartimenti, poi è passato a concretizzare con alcuni esempi le competenze necessarie per affrontare qualsiasi ambito di ricerca, fornendo parecchi spunti di riflessione sull’uso e gestione dei dati, sul valore delle parole, sull’importanza dello studio di discipline che promuovono le capacità di logica e riflessione, sul rapporto tra scienza e tecnologia, sul ruolo dell’intelligenza artificiale (è fra i firmatari di un appello di scienziati e imprenditori che chiede una moratoria di sei mesi allo sviluppo delle ricerche sull’Intelligenza Artificiale).
Diretto e chiaro nel confronto con gli studenti e le studentesse, molti dei quali lo hanno ascoltato senza battere ciglio, ha saputo anche spiazzarli, ad esempio quando ha chiesto loro perché studiare filosofia: “Non per avere risposte alle domande, ma per soldi, perché la definizione delle parole è importante, come è accaduto nelle cause legali e assicurative sorte dopo gli attentati alle Torri Gemelle a New York nel 2001”.

Borgo si è soffermato anche a parlare del tema dell’organizzazione dei dati nel mondo digitale: “Siamo immersi nei dati – ha spiegato -, essi tessono la nostra società sia che siano forniti da umani, che generati da macchine, da sensori fissi e mobili o da transizioni digitali, o che che si trovino sui social media”. Un incontro che ha raggiunto l’obiettivo di sensibilizzare il giovane pubblico sull’importanza e bellezza di nutrire delle passioni, in qualsiasi ambito esse si sviluppino, perché è con un atteggiamento di curiosità, determinazione ed impegno che si possono esplorare realtà, anche professionali, significative e che possono cambiare la qualità di vita delle persone”.
“Ringrazio la professoressa Roberta Todeschini, referente di istituto per le attività di orientamento, e il professor Francesco Dal Maso, il nostro ‘gancio’ che ci ha permesso di riportare il professor Borgo a casa, nel suo liceo. E’ stata davvero un’occasione unica che ha aiutato i giovani studenti ad avvicinarsi al mondo affascinante della ricerca e della scienza” ha sottolineato la dirigente scolastica Marina Maino.