Scarpellini, il consorzio spera in “sinergie” con altri enti. A Thiene Consiglio comunale a porte chiuse

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Si è tenuta mercoledì 18 ottobre in Municipio a Thiene l’assemblea del Consorzio di polizia locale Ne.Vi., che aveva all’ordine del giorno il caso delle dimissioni del comandante Giovanni Scarpellini, presente alla seduta. A raccontare com’è andata è Davide Zorzo, assessore a Dueville e presidente dell’assemblea stessa.

Apprese le dimissioni di Scarpellini (“a cui vanno i ringraziamenti per il servizio sin qui svolto ed al quale non è mai mancata la nostra fiducia”), l’ente si è già messo all’opera “per la prosecuzione dei servizi e della sorveglianza nei territori”. Sono allo studio, infatti, “forme di sinergia con altri comandi di polizia locale“. All’orizzonte, è più di un mormorio l’ipotesi di un probabile incarico a Schio per Scarpellini, che qualora risultasse uscire vincente da una selezione futura per individuare un dirigente, verrebbe “prestato” al consorzio thienese con un’operazione speculare rispetto a quanto avvenuto finora. Fin qui, infatti, è stato il consorzio Nordest Vicentino a “prestare” alcune ore al consorzio di polizia locale Alto Vicentino il suo comandante.

I sindaci e amministratori presenti all’assemblea hanno anche rimarcato come il Consorzio sia cosa diversa dal Comune di Thiene: “Tale sovrapposizione non solo risulta essere errata – spiega Zorzo – ma rischia di generare equivoci ed inutili strumentalizzazioni. Se da un lato, il Comune di Thiene rappresenta uno dei soci fondatori e il maggior detentore di quote proprietarie, dall’altro il Consorzio è espressione unita e coesa di 17 Comuni“. Dalla nascita del Consorzio ad oggi, poi “la sostanziale totalità delle decisioni sono state adottate all’unanimità con lo spirito di garantire a tutti i nostri cittadini un servizio efficiente ed efficace, cosa che ha portato il nostro Consorzio ad essere un modello d’esempio anche al di fuori della regione”.

L’assemblea ha poi voluto esprimere “piena solidarietà” ai membri del Consiglio di Amministrazione per il procedimento in corso presso la Corte dei Conti, esprimendo “totale fiducia, stima e apprezzamento a tutto l’organo per il lavoro che quotidianamente svolgono confidando in una piena risoluzione della vicenda”.
L’indagine della Corte dei Conti, infatti, vede sotto esame per danno erariale l’operato del precedente CdA, composto dall’ex sindaco di Thiene Giovanni Casarotto, dalla sindaca di Fara Vicentino Maria Teresa Sperotto e dall’ex sindaco di Monticello Conte Otto Claudio Benincà, ma i giudici contabili della pubblica amministrazione stanno vagliando anche la posizione dello stesso Scarpellini, chiamato a controfirmare le decisioni del CdA. “I soci – prosegue Zorzo – vogliono inoltre rassicurare tutto il personale, funzionari ed agenti. Tutti i consorziati sono impegnati per garantire la totale serenità dei lavoratori e la piena continuità operativa e gestionale”.

Il comandante Giovanni Scarpellini

La Corte dei Conti del Veneto nel suo procedimento sta setacciando la posizione di otto persone e il risarcimento richiesto, qualora vi fosse una condanna, sarebbe di 400mila euro per danno erariale in quanto Scarpellini, inquadrato come funzionario, sarebbe stato pagato come un dirigente (questa la contestazione) grazie a due indennità specifiche dato il suo alto profilo professionale.

Consiglio comunale a porte chiuse a Thiene
Intanto, sulla vicenda, è stata fissata a Thiene per mercoledì 25 ottobre alle 18,30 la seduta (a porte chiuse) del consiglio comunale richiesta con urgenza dalle minoranze. La domanda era stata protocollata lo scorso 12 ottobre. Il Presidente del Consiglio Comunale ha quindi convocato la Conferenza dei capigruppo, che si è riunita il 16 ottobre per definire data e modalità di svolgimento della seduta. “La presidenza – scrive il Comune in una nota stampa – si è riservata, una volta raccolte le opinioni dei capigruppo, di verificare la necessità di procedere in seduta segreta anche alla luce della traccia di discussione che i capigruppo di minoranza hanno sottoscritto e presentato a margine dell’incontro”.

Andrea Zorzan

Spiega il presidente Andrea Zorzan: “L’argomento all’ordine del giorno, come dettagliato nel documento sottoscritto dai Consiglieri Benetti, Busin e Scanavin a conclusione della riunione dei Capogruppo del 16 ottobre, ricade pienamente nei casi per i quali il Regolamento comunale prevede che la seduta consiliare si tenga in forma segreta. È necessario che tale seduta si svolga a porte chiuse a tutela della riservatezza degli interessati; è infatti impossibile fornire risposte ai quesiti posti senza violare il diritto alla privacy e la specifica disciplina di legge sul procedimento di giustizia contabile in corso. Sono consapevole che tale decisione potrebbe essere letta come una limitazione alla volontà di informare la Cittadinanza, ma così non è. Si tratta di applicare i Regolamenti e tutelare i soggetti coinvolti. Far parte di un Consiglio Comunale non è un gioco. Bisogna saper ponderare le prerogative riconosciute ad ogni singolo consigliere, elemento che la Presidenza non ha mai fatto venir meno, dalla doverosa tutela della privacy di chi si trova coinvolto nella vicenda, elemento che la Presidenza considera prioritario e che la Legge tutela. È doveroso da parte mia ricordare comunque che tutti coloro che presenzieranno alla seduta consiliare sono tenuti al segreto d’ufficio”.
Sulla questione della privacy dei dipendenti, peraltro il Comune di Thiene è già rimasto “scottato” con il caso della dipendente infedele (licenziata nel 2019 per essere intascata 15 mila euro di diritti di segreteria e della quale fu pubblicato all’Albo Comunale on line il numero di matricola), per la quale il Comune di Thiene dovette pagare un multa di tremila euro come deciso da Garante della Privacy.

Critiche alla scelta di Zorzan arrivano da Giulia Scanavin, consigliera di minoranza: “La decisione di tenere il Consiglio Comunale a porte chiuse solleva preoccupazioni riguardo alla mancanza di trasparenza e responsabilità dell’Ente verso i cittadini che desiderano chiarezza su questa questione. La domanda è se questa discussione pubblica e la dialettica sui media possano danneggiare l’immagine dell’amministrazione. Va notato che l’istruttoria è chiusa e si attende una sentenza, quindi il possibile ‘inquinamento’ derivante da un consiglio comunale pubblico o da domande di un consigliere di minoranza sembra aver limitato impatto. Tuttavia, considero il ruolo di fornire supervisione politico-amministrativa al Comune come fondamentale, specialmente in situazioni come questa”.