Brazzale amica dell’ambiente: il gruppo produce zero anidride carbonica

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L'avvocato Roberto Brazzale

Mentre il mondo si interroga sulle problematiche ambientali non più rimandabili, nell’epoca della paladina verde Greta Thunberg, l’imprenditoria veneta si fa interprete e propositore di soluzioni, nell’attesa di risposte da parte dei potenti della terra. E’ il caso dell’azienda lattiero-casearia Brazzale Spa di Zanè, che in questi giorni ha raggiunto un importantissimo traguardo: l’intero gruppo elimina dall’ambiente più gas serra di quelli che produce, grazie ad un progetto green iniziato da quasi 15 anni.

“Annunciamo lo straordinario risultato del raggiungimento della neutralità di carbonio per tutte le attività del nostro gruppo – spiega Roberto Brazzale, presidente di Brazzale Spa – qualunque sarà la risposta definitiva della scienza in ordine al cambiamento climatico ed alle sue cause, il nostro risultato è comunque un successo poiché la riduzione delle emissioni di gas serra è invocata da tutti gli scienziati”. Il gruppo caseario Brazzale è il primo a raggiungere il traguardo della neutralità di carbonio e la specialità del suo modello sta nell’avere conseguito questa neutralità assieme ad una crescita di produzione e produttività di quasi tre volte. L’adozione di pratiche innovative in regioni climaticamente vocate permette, infatti, di sviluppare processi produttivi innovativi che evitano pericolose derive verso rimedi che deprimono la crescita.

Sostanzialmente quindi il gruppo, articolato tra Zanè, la Repubblica Ceca e il Brasile, assorbe più anidride carbonica di quella che produce. La “Neutralità di carbonio”, certificata da DNV GL, ente certificatore di fama mondiale, è il coronamento della ventennale “rivoluzione verde” iniziata dal gruppo Brazzale nel 2000: una radicale innovazione nei processi produttivi che ha portato alla creazione di filiere ecosostenibili, che si basano sul principio di “fare le cose dove riescono meglio”.

In Republica Ceca è stata creata la “Filiera Ecosostenibile Gran Moravia”, un sistema di oltre 80 fattorie su 90.000 ettari per la produzione di latte e formaggi di alta qualità. In Brasile, è stato sviluppato il rivoluzionario sistema di produzione di carne su pascolo riforestato “Ouro Branco Silvipastoril”. In particolare, in merito all’azione di sequestro della CO2, oltre ai costanti investimenti impiantistici in riduzione delle emissioni, nel gruppo il modello Silvipastoril gioca un ruolo decisivo con la riforestazione dei pascoli. La cattura del carbonio viene infatti realizzata attraverso il più naturale dei processi, quello della fotosintesi, ad opera di macchine meravigliose quali sono gli alberi ed i vegetali in generale.

Mentre infatti la Foresta Amazzonica brucia, Brazzale ha riforestati pascoli, trasformandoli in giganteschi polmoni che catturano nel legno la Co2, grazie a 1,5 milioni di alberi di eucaliptus, che realizzano foreste miste a radure.

Un traguardo epocale per l’azienda di Zanè. “Lo scopo è sempre quello dei nostri coraggiosi antenati che dall’altopiano di Asiago scesero nella pianura veneta – conclude Brazzale – realizzare prodotti sempre più buoni, sani e convenienti burro, formaggi grana, formaggi a pasta pressata e filata, suini e bovini per servire mercati sempre più estesi e consumatori sempre più esigenti ed evoluti.