Profugo afghano da Patrasso all’Alto Vicentino nascosto nel semiasse di un tir

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E’ sceso da sotto un tir – il cui autista si era fermato per chiedere informazioni – davanti agli occhi sbigottiti di molti cittadini che stavano andando a messa. Protagonista un profugo afghano di 29 anni.
E’ successo stamane alle 9.50 a Zané in via Roma, davanti alla chiesa dedicata ai santi Pietro e Paolo, quando alcune persone poco prima dell’inizio della messa domenicale, tra i quali un consigliere comunale, ha assistito alla scena: da sotto il semi rimorchio di un autoarticolato che stava transitando davanti a loro e il cui autista si era fermato per chiedere informazioni, era sceso un uomo.
Immediatamente il consigliere comunale, insieme ad alcuni cittadini presenti, si è ocupato del profugo che aveva messo a rischio la sua vita per entrare in Italia: tutto sporco di olio, è stato accompagnato presso il vicino patronato, dove è stato rifocillato con una bevanda calda.
Quindi il sindaco di Zanè Roberto Berti ha chiesto l’intervento della polizia locale del Consorzio Nord Est Vicentino, che è intervenuta sul posto con tre pattuglie. Erano le 10.15 quando l’uomo è stato portato al comando di via Rasa, mentre veniva identificato anche il conducente del tir, sentito a verbale.
Alla guida dell’autoarticolato, di nazionalità bulgara, c’era un autista greco partito da Patrasso venerdì scorso e sbarcato a Venezia alle otto di questa mattina con il suo carico di 120 quintali di peperoni in fusti, da consegnare ad una ditta del Thienese.
Il profugo – identificato in S.P., uomo 29enne di nazionalità afgana e in particolare proveniente dalla provincia di Kapisa (nord est di Kabul) – ha dichiarato agli agenti il proprio stato di indigenza e ha chiesto asilo politico e protezione internazionale.
Come da disposizioni della prefettura e della questura di Vicenza, dopo la procedura di identificazione ed averlo ulteriormente alimentato e rifocillato, l’uomo è stato accompagnato in una struttura di accoglienza in attesa dell’avvio delle procedure previste dalla normativa.
Dai primi accertamenti, il 29enne risulta essere salito nell’intercapedine sopra l’asse posteriore del semi-rimorchio già da Patrasso e di essere rimasto lì per due giorni, fino a Zanè.