I servizi pubblici dello stadio abbandonati da 10 anni. “Per l’area servono 300 mila euro”

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Uno dei quattro servizi igienici abbandonati

Storia di servizi (igienici) che creano un disservizio. Quantomeno per gli (sparuti) tifosi del pallone che si recano alla domenica allo stadio comunale di Zanè, e qualche familiare in più che segue le squadre giovanili. Il problema, peraltro facilmente risolvibile recandosi alla toilette in entrata a fianco della segreteria o al limite al bar, si presenta quando un bisogno fisiologico richiama lo spettatore alla “corsa” verso il bagno più vicino. E utilizzabile. I quattro servizi predisposti dietro e sotto gli spalti, infatti, non sono più attivi da anni, in seguito ad un guasto alla rete idrica. Al malcapitato tifoso preda delle necessità incipienti della vescica non resta che “scattare” verso lo sciacquone più vicino, distante poco meno di un centinaio di metri, magari “alla Bolton” a seconda dell’impellenza.

Porte danneggiate, erbacce e pezzi di legno sopra le “turche”, i vasi sanitari destinati alle deiezioni, tutti indizi evidenti di uno stato di abbandono in cui l’area adibita a toilette versa da tempo. “Da almeno dieci anni – spiega il sindaco di Zanè Roberto Berti – dopo un guasto alla linea idrica. Un problema che ha reso i servizi del tutto inutilizzabili, andrebbero rifatti completamente”. Lo scoglio consiste nella spesa ingente, visto che l’amministrazione comunale locale si era interessata e fatta carico di un’esplorazione di natura tecnica per valutare il rapporto costi e benefici. “L’intervento rientra in un progetto preliminare di adeguamento – continua il primo cittadino – con un costo preventivato di circa 300 mila euro”. Cifra ovviamente non solo destinata alla sistemazione dei “bagni” ma in un quadro più amplio di implementazioni, manutenzioni straordinarie e ammodernamenti.

Considerato che i servizi fuori uso posti sotto le tribune non creano forti disagi – se non lo spostamento presso altri locali igienici interni allo stadio -, non rappresentano un pericolo nè un ostacolo al normale svolgimento delle attività sportive, l’opera in fieri attualmente non rientra nelle priorità del breve periodo. Il “quando” dipenderà insomma dalla disponibilità delle casse comunali a cui attingere, magari nell’ottica di un intervento di riqualificazione di uno stadio “datato” ma ancora efficiente, inserito in una cittadella sportiva tra le più attrezzate dell’Alto Vicentino tra palasport, bocciodromo, tensostruttura polivalente, campi da tennis e calcio a 5 oltre ai campi di calcio in erba e sintetico.

Appurato che la “desolazione” dello spazio del sottostadio andrà risolta quando lo permetteranno le finanze pubbliche, rimane il nodo al fazzoletto degli amministratori zanediensi, oppure al rotolo di carta igienica visto l’argomento, come promemoria per il futuro.