Parchi pubblici chiusi e niente per sport per 10 giorni. In paese si alza un muro anticovid

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A Castelgomberto distanziati ma uniti per erigere un muro di contenimento al focolaio di coronavirus che sta colpendo il paese dell’area Ovest Vicentino dagli ultimi giorni di aprile. Oltre alle istituzioni scolastiche, sanitari e amministrative ci sono anche le associazioni sportive a schierarsi contro il Covid-19, accettando seppur magari a malincuore l’assist da parte del sindaco Davide Dorantani: oltre alla chiusura dei parchi pubblici della cittadina castrobertense e della frazione Valle, anche le attività sportive di gruppo vengono messe in stand-by per 10 giorni.

La volontà dichiarata consiste nel contribuire in maniera decisa e concreta a porre freno al numero crescente di contagi al virus che si è registrato nei giorni scorsi. Con numero di cittadini infetti – per lo più in fascia giovane e giovanissima, ma non mancano adulti dopo le trasmissioni in ambito domestico – che si è triplicato in pochi giorni, dopo l’esplosione del focolaio alle scuole secondarie “Fermi”.

Da queste e altre considerazioni nascono i presupposti dell’ordinanza comunale firmata ieri mattina dal primo cittadino e resa pubblica attraverso i canali istituzionali e social per informare la cittadinanza. “Visto l’aumento deciso dei contagi da Covid-19 in paese – così il sindaco – negli ultimi giorni ho ritenuto necessario prendere alcune misure con l’obiettivo di limitare la diffusione del virus ed evitare un peggioramento della situazione. Saranno chiusi tutti i parchi pubblici, mentre dalle associazioni ho avuto massima collaborazione per sospendere le attività per una decina di giorni”.

Un plauso esplicitamente rivolto ai dirigenti delle tante realtà sportive con sede o succursali a Castelgomberto, contattate dall’assessore Davide Schiavo per spiegare le ragioni alla base della decisione che si andava a prendere e della richiesta inoltrata ai presidenti dei club. Pazienza per il nuovo sospiro da parte di atleti adulti e ragazzi del paese che faranno un ulteriore ma prezioso sacrificio in ragione della salute collettiva. Tutti hanno compreso e si sono messi a disposizione. Nella speranza che la “fiammata” di contagi non vada a bruciare altre vite innanzitutto, considerato che la tempesta infettiva avrebbe già colpito “di rimbalzo” anche alcuni tra i meno giovani che non sono ancora immunizzati dai vaccini.

I casi di positività accertati da Ulss 8 tra i residenti sono passati da 16 a 51 in pochi giorni. Un‘escalation spiazzante che ha causato comprensibile preoccupazione per le autorità locali, responsabili della sicurezza pubblica e subito confrontatesi con i dirigenti sanitari. La necessità di contrastare il trend di crescita ha portato prima alla sospensione delle lezioni in presenza alle “medie” fino al 10 maggio, e ora al quella dei allenamenti e manifestazioni sportive, oltre alla chiusura delle aree verdi a pubblico accesso. “Il rischio, di fronte a numeri più alti – così prosegue il messaggio di Davide Dorantani – è quello che il nostro territorio venga identificato come zona rossa, con tutte le note misure già conosciute nei mesi scorsi”.