Ricevono in eredità 4 milioni dall’ex datore di lavoro: la gratitudine dei lavoratori valdagnesi

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Ha nominato eredi nel testamento anche i trecento dipendenti della sua azienda, fra i quali i 46 dello stabilimento di Valdagno. Luciano Tamini, imprenditore milanese di 84 anni scomparso tre mesi fa, ha voluto così dimostrare la sua gratitudine a chi ha contribuito a fare funzionare la sua azienda, la Tamini vtd trasformatori, con quattro sedi fra Lombardia e Veneto, fra cui quella di via Gasdotto nella città laniera. Un ringraziamento non da poco, come racconta il Giornale di Vicenza, visto che il lascito è di complessivi quattro milioni di euro: diecimila euro a ogni impiegato e quindicimila a ogni operaio. “E’ giusto dare di più a chi ha uno stipendio più basso” diceva sempre l’imprenditore lombardo.

I 46 dipendenti valdagnesi si sono recati quindi stamane di buon’ora in pullman nel quartier generale milanese dell’azienda per accettare il lascito. I beneficiari sono tutti i dipendenti in forza alla Tamini al momento della cessione nel 2014 a Terna – un passaggio molto difficile a causa delle difficoltà che l’azienda stava attraversando – e che ancora oggi sono in azienda.

L’impresa era stata fondata dal padre di Luciano Tamini, Carlo, nel 1916. Con quattro stabilimenti (Melegnano, Legnago, Verbano e Valdagno), è leader nel mercato dei trasformatori. Per i dipendenti Luciano Tamini era come un padre, e loro gli riconoscevano la capacità di aver saputo creare un grande spirito di squadra e una grande capacità di gestire le relazioni umane.

“Un gesto nobile – ha dichiarato al Giornale di Vicenza Michele Bicego delle Rsu a nome di tutti i colleghi – che compiuto da un ex titolare ha ancora più valore. Vogliamo ringraziare la famiglia e la moglie, a cui consegneremo una targa in argento da parte di tutti i dipendenti con scritto ‘A Luciano Tamini per non aver mai smesso di credere che il suo sogno si potesse realizzare’ e ‘Agli uomini fortissimi per aver superato le mostruose fatiche della terra siano date debitamente le stelle’ “.