Tessili in sciopero dopo più di 10 anni, il corteo dalla Marzotto di Valdagno (video)

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Inizia la manifestazione dei tessili a Valdagno

Oltre quattrocento operai e impiegati del tessile in corteo a Valdagno, a partire dallo stabilimento Marzotto fino al centro storico, per protestare contro lo “stop” alla trattativa sul rinnovo del contratto. Quello di questa mattina 18 novembre (vedi il video) è stato il primo sciopero nazionale e unitario della categoria in più di dieci anni.

Nel Vicentino lo sciopero, di otto ore, si è esteso nella maggior parte delle industrie tessili. Il grosso dei lavoratori ha manifestato davanti alle aziende, alcune centinaia hanno marciato a Valdagno nel corteo con i segretari Verena Reccardini (Filctem Cgil), Roberta Zolin (Femca Cisl) e Igor Bonatesta (Uiltec).

Le tre sigle hanno assunto una posizione comune: “La trattativa sul rinnovo del contratto nazionale di lavoro, dopo sei mesi di difficile trattativa, si è interrotta a causa di una posizione intransigente ed indisponibile dell’Associazione imprenditoriale di Confindustria (Sistema Moda Italia). Smi chiede una riduzione dei diritti su malattia, ferie, straordinario obbligatorio e controllo unilaterale sui tempi di lavoro; chiede di introdurre la verifica di inflazione ex post che porterebbe ad avere un contratto nazionale con nessuna certezza di aumenti salariali; vuole espressamente ridurre il potere della contrattazione aziendale, inserendo nel contratto nazionale la disciplina in materia di organizzazione del lavoro.

Ma le lavoratrici e i lavoratori hanno diritto ad avere un contratto dignitoso che li tuteli sia nella parte dei diritti che nella parte economica. Per Femca Cisl, Filctem Cgil e Uiltec Uil il contatto nazionale deve continuare ad essere uno strumento utile alle lavoratrici e ai lavoratori e alle imprese per disegnare congiuntamente modelli organizzativi efficaci, finalizzati a una nuova fase di rilancio e innovazione del nostro sistema manifatturiero industriale. La miopia e l’intransigenza della Confindustria Smi vanno contrastate!”