Jesolo, nate solo 9 tartarughe su 80. In corso analisi su quelle collassate

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Gli esperti del Cert di Padova che analizzano l'area di deposizione delle uova

Dopo più di due mesi di monitoraggi ininterrotti, terminano le speranze dei tanti volontari, ricercatori, biologi, che speravano nella schiusa delle ottanta uova di tartaruga Carretta Carreta deposte lo scorso 10 luglio sulla spiaggia antistante piazza Brescia a Jesolo. Lo scorso 15 settembre sono i primi 9 nove piccoli esemplari che hanno preso la via del mare. Alle restanti 71, però, non è toccata la stessa sorte. Martedì scorso, infatti, gli esperti del Cert dell’Università di Padova con il supporto dell’Innovation team di Arapav hanno ispezionato e scavato nel luogo di deposizione, all’altezza della torretta 13, facendo emergere le uova rimaste e confermando il mancato sviluppo degli embrioni. 

Foto gentilmente concessa da Veneto Orientale Informazione

In questi giorni sono in corso delle analisi approfondite in laboratorio per definire quali siano le cause che hanno portato a non far schiudere il restante delle uova del nido-record, il più a nord di tutto il mondo. A una prima osservazione si sospettano  fattori ambientali comuni ad altri nidi presenti sul territorio italiano. “Termina così la lunghissima veglia portata avanti ininterrottamente da oltre 200 volontari di Legambiente e di tante altre associazioni come Sea Shepperd, il Museo di Jesolo, Plastic free, Marevivo e Wwf – si legge nella pagina Facebook di Legambiente Veneto -. Un ringraziamento speciale va a tutti i volontari tartawhatchers. Un’esperienza di volontariato resa possibile anche per all’accoglienza e disponibilità messa in campo dagli stabilimenti, dagli operatori balneari e dalle attività ricettive grazie al protocollo di intesa con Unionmare Veneto per promuovere azioni e informazioni amiche delle tartarughe”