Veneto, cambio di rotta nella campagna vaccinale: dal 1 aprile prenotazioni on line

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Palangarano punto vaccini per Bassano

Cambio di rotta dall’inizio aprile sul sistema di vaccinazione per il Covid-19 anche in Veneto. Dopo una serie di disguidi nella convocazione via lettera, la Regione ha infatti deciso di optare per un portale per la prenotazione della vaccinazione.

A spiegare come funziona, è stato oggi nel consueto punto stampa il presidente della Regione Luca Zaia: si tratterà di un accesso diretto per classe di nascita. Un sistema che intanto verrà testato nell’Ulss 2 Marca Trevigiana. “Se funzionerà – spiega Zaia – lo esporteremo nelle altre province”.

Così, domani nel centri vaccinali di Treviso si vaccineranno i nati nel 1936: le persone sono state suddivise nel corso della giornata a seconda del mese di nascita. “Questa mattina – ha spiegato Zaia – ho visto il nuovo portale per le prenotazioni: speriamo di far tesoro dell’esperienza fatta sin qui. Sarà pronto a breve e sarà facile da utilizzare”.  Zaia ha anche confermato che in Veneto non sono previste liste di riservisti: “È inutile presentarsi al di fuori dei centri vaccinali la sera, non verrete vaccinati” ha detto rivolgendosi ai veneti.

Accordo raggiunto intanto con le farmacie per la prenotazione dei vaccini: “L’incontro con i rappresentanti delle farmacie è andato bene – ha detto l’assessore alla sanità Manuela Lanzarin all’agenzia Dire – e le coinvolgeremo nella fase della prenotazione tramite gli applicativi, mentre invece per la vaccinazione vera e propria aspettiamo il documento nazionale, che è in fase di predisposizione, per declinarlo poi a livello regionale”. L’incontro con Federfarma è avvenuto nel pomeriggio: “Il coinvolgimento nella fase di prenotazione potrà consistere nel supporto nell’utilizzo della piattaforma unica che sarà attivata dal 1 aprile e anche in una prima anamesi – spiega Lanzarin – e penso soprattutto alle farmacie dei paesi, dove si crea un vero e proprio rapporto di fiducia”.

Intanto, nelle ultime 24 ore sono state 21 mila le dosi di vaccino somministrate: numeri ancora molto bassi. Per quel che riguarda gli ultraottantenni (che in Veneto sono oltre 406 mila), finora ne sono stati vaccinati con almeno una dose il 40,9%, mentre quelle vaccinate con due dosi sono il 19%: poco più di 7.700.

Intanto, sull’affermazione di Zaia secondo il quale il Veneto sarebbe secondo a livello nazionale per vaccinazioni (prendendo come arco temporale gli ultimi 15 giorni), si scagliano i consiglieri regionali del Partito Democratico: “È inaccettabile questo gioco delle tre tavolette di Zaia. Un piegare i numeri che non fa chiarezza e che non corrisponde all’esperienza diretta dei veneti sul funzionamento del piano vaccinale. Serve solo a coprire un ritardo evidente, certificato dalle cifre vere e non rielaborate a piacimento. Il presidente legga il report di questa mattina sul sito del Governo e ci dica che fine hanno fatto 150mila dosi di vaccino: su 811mila consegnate, ne sono state somministrate poco meno 662mila, ossia l’81,6% del totale, 17esima Regione in Italia. Un accantonamento prudenziale di quasi il 19% è indubbiamente eccessivo, soprattutto se consideriamo le attuali necessità”. Ad affermarlo sono il Capogruppo vicentino del Partito Democratico Veneto Giacomo Possamai insieme ai consiglieri Anna Maria Bigon, Francesca Zottis e Vanessa Camani. “Il presidente non può affermare che ‘il Veneto rispetta l’agenda vaccinale, con i vaccini che ci danno’ – proseguono i Consiglieri Dem – perché altrimenti non si spiegano i numeri. Il Veneto ha ricevuto l’8% delle dose consegnate a livello nazionale, perfettamente in linea con la percentuale di popolazione regionale rispetto a quella italiana. La Campania ne ha avute meno, nonostante abbia un milione di abitanti in più, ed ha raggiunto l’87,7% delle somministrazioni. Questa è la realtà, non quella che Zaia vuole far credere. Nessuno, come lui stesso ha detto oggi, pretende l’impossibile perfezione. Ma non è neppure accettabile che si spacci ogni azione per eccellente quando è evidente che non lo sia. È una questione di serietà e di rispetto dei cittadini”.

“Dobbiamo accelerare soprattutto per quanto riguarda gli over 80 – affermano i Consiglieri – siamo molto indietro rispetto a Lazio ed Emilia Romagna per fare due esempi, pazienti fragili, caregiver, sanitari in tutte le Ulss compresi gli Oss e chi opera come libero professionista, aumentando la capillarità dei centri vaccinali ed estendendo gli orari.  Specialmente per i ritardi sugli anziani non si può scaricare tutto sulle inadempienze, gravi sia chiaro, delle case farmaceutiche: fino a pochi giorni fa non era ancora certo se dovessero aspettare la lettera dell’Ulss oppure prenotarsi via web. Il fatto che oggi Zaia abbia annunciato una novità, con la chiamata per classe di età con un avviso pubblico che partirà in via sperimentale nel fine settimana – concludono Possamai, Bigon, Zottis e Camani – significa che qualcosa finora non ha funzionato”.

Critiche anche dalla consigliera regionale di Europa Verde Cristina Guarda: “Ci siamo abituati agli annunci quotidiani da parte di Zaia, ma la realtà appare assai diversa nel momento in cui i disservizi sono sempre più evidenti agli occhi dei cittadini, sempre più alla ricerca di informazioni che non riescono a reperire. Ora apprendiamo che a breve sarà disponibile un nuovo portale attraverso il quale sarà possibile prenotarsi per fascia di età, ma dimentichiamo che molti cittadini, soprattutto anziani, non hanno accesso ad internet o necessitano di assistenza da terzi”.