Degrado e senza fissa dimora, Possamai: “Dimezzati i senzatetto ma non fate elemosine ai tossici”

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Possamai con alcuni agenti di polizia locale nel punto dedicato alla stampa

Dare un tetto ai senzatetto è ben più di uno slogan, quando l’accoglienza e il tentativo di recuperare, restituire dignità e dare sostegno alle persone relegate ai margini della società è sorretto da politiche sociali a cui partecipano amministrazioni, associazioni del territorio e forze di polizia. Ne è convinto Giacomo Possamai, da tre mesi sindaco di Vicenza, e che ieri ha fatto il punto sul tema del “degrado umano” applicato al degrado urbano in città, dando dei numeri indicativi riguardo alla presenza effettiva di “senza fissa dimora” ricavati dalla mappatura periodica del capoluogo berico. Iniziative di sostegno all’accoglienza e contro le dipendenze, ma anche l’azione della Questura sul tema delle espulsioni e dei rimpatri dei delinquenti costituiscono il mix che darebbe miglior efficacia su questo fronte.

Secondo i dati in possesso del sindaco presentati alla stampa locale, il raffronto con il mese di luglio 2022 recita che dormivano per strada erano in media 45. Ad aprile di quest’anno 46. “Oggi grazie a un capillare lavoro – spiega Possamai – che abbiamo richiesto alla polizia locale e agli operatori di strada, siamo a quota 21. Ma il problema resta serio. Il nostro obiettivo è riuscire a proporre alle persone che vivono in situazione di grave marginalità un tetto e un progetto di vita da cui ripartire”. Nel corso della mattinata il sindaco aveva preso parte al giro consueto nei luoghi più sensibili in questo ambito, con gli agenti delle pattuglie antidegrado. A curare ogni mattina segue l’attività di pulizia delle zone di bivacco notturno è invece il personale dipendente da Aim.

“Per cercare di contenere al massimo questo fenomeno – ha detto il sindaco – abbiamo una strategia che coniuga il potenziamento dell’accoglienza notturna con un’attività di sostegno contro le dipendenze da alcol e droga e la ferma richiesta di rimpatrio per gli irregolari che delinquono. Aver dimezzato il numero dei senzatetto che bivaccano dimostra che questa è la strada giusta. Ma per puntare a ridurlo ancora ci serve l’aiuto di tutti: chi ha appartamenti liberi li metta a disposizione di coloro che, tra gli ospiti delle strutture, hanno un lavoro e possono pagare l’affitto, in modo da liberare posti letto. Sul sito del Comune è possibile trovare i due avvisi pubblici. Chiediamo inoltre di non fare più l’elemosina ai tossicodipendenti: non solo facciamo loro del male perché usano i soldi per comprarsi la droga, ma contribuiamo a richiamare altri soggetti problematici, interessati alla piazza di Vicenza sia per il basso costo degli stupefacenti sia per i facili guadagni da accattonaggio”.

I dati
I dati del monitoraggio dei senza fissa dimora che dormono all’aperto rilevavano, a luglio del 2022, una media di 45 presenze, con punte di 13 a Campo Marzo e 8 a Monte Berico. Ad aprile di quest’anno i senzatetto risultavano essere 46, di cui 18 a Campo Marzo e 6 a Palazzo Chiericati. Nei primi 10 giorni di agosto dormono all’aperto in media in 21, di cui 3 al Chiericati, 3 in corte dei Bissari e nei pressi della Basilica Palladiana, 2 a Monte Berico e 2 a Campo Marzo. Complessivamente sono ancora circa 40 quelli che, pur non bivaccando tutte per strada, vivono ai margini della società, spesso con problemi di tossicodipendenza e alcol. In questa fase sono proprio queste a dare i principali problemi, in particolare con l’accattonaggio molesto in centro storico. Polizia locale e unità di strada (2 comunali e 7 delle associazioni di volontariato del territorio) le intercettano ogni giorno, instaurando un rapporto di conoscenza che punta a inserirle in programmi di sostegno e recupero.

Il potenziamento dei servizi di sostegno
Per rendere più efficace l’attività di contatto dei senzatetto, a luglio di quest’anno la giunta ha raddoppiato il servizio degli operatori di strada comunali, che passa da 12 a 24 ore settimanali. Inoltre è stato potenziato il servizio educativo di strada dedicato ai senza fissa dimora tossicodipendenti: da 21 ore a 42 ore settimanali. Proprio l’intensificazione dell’attività dell’unità di strada ha permesso, a luglio, di effettuare 8 nuove accoglienze nella struttura di via Giordano. Si tratta di persone che bivaccavano soprattutto nel portico di Palazzo Chiericati dove attualmente sono rimasti un paio di senza fissa dimora.
Oltre agli spazi comunali di via Giordano e di contra’ San Marco, che attualmente sono saturi, Caritas Diocesana Vicentina mette a disposizione 38 posti letto per uomini, mentre l’associazione  Papa Giovanni XXIII è presente con la Capanna di Betlemme di Cavazzale. Le mense  del Mezzanino e di Caritas, il servizio docce e lavanderia di Caritas, l’assistenza sanitaria gratuita di Caracol Olol Jackson e Salute Solidale completano l’assistenza alle persone anche non residenti in situazioni di grave marginalità.

L’attività della polizia locale
Accanto all’attività di aggancio e sostegno delle unità di strada, è quotidiano il controllo del territorio svolto dalla polizia locale soprattutto per contrastare l’attività di microspaccio che spesso richiama a Vicenza tossicodipendenti attratti dalla disponibilità di droga a basso costo. Da gennaio il Nucleo operativo speciale ha portato positivamente a termine 70 operazioni antidroga, utilizzando in 30 casi anche le telecamere di sorveglianza. Gli agenti hanno denunciato 17 persone e arrestato 7 persone per spaccio, mentre in 65 sono stati segnalati al prefetto per possesso di droga per uso personale. Sono stati oltre 6500 i controlli eseguiti dai Nos tra bivacchi accattonaggio, contrasto allo spaccio e antidegrado. “Oltre a potenziare le unità di strada – conclude il sindaco – puntiamo a rafforzare il controllo serale delle aree monumentali, di Campo Marzo e della zona del Quadrilatero. Su stupefacenti e bivacchi intendo inoltre richiedere l’indizione di un Comitato per l’ordine e la sicurezza per promuovere un maggior coordinamento tra le forze in campo. Infine mi adopererò per aprire, in collaborazione con prefetto e questore, un dialogo con i consolati dei Paesi che faticano a rimpatriare cittadini irregolari che delinquono e che pertanto devono essere espulsi dal nostro territorio”.