Recuperati 50 chili di pesce pregiato per carenza d’acqua

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Il periodo siccitoso continua a imperversare sul nostro territorio mettendo a rischio le coltivazioni, una volta prelevata l’acqua della roggia per abbeverare i campi c’è il rischio concreto di rimanere a secco, compromettendo anche la sopravvivenza delle specie ittiche. Per questo motivo nella roggia Molina di Dueville è stato necessario recuperare pesci in difficoltà. Una squadra ha prelevato ben 50 chili di pesce pregiato dal corso d’acqua attualmente in grave sofferenza idrica.

L’operazione, che gli agenti hanno condotto con la preziosa collaborazione dei volontari del bacino di pesca Pabat, ha visto poi la liberazione del pesce nel fiume Bacchiglione in località Caldogno. Ad essere messi in salvo, in particolare, trote fario, vaironi, sanguinarole, ghiozzi, scazzoni, cavedani. “Da un mese a questa parte il problema della siccità si fa sempre più grave anche per la fauna ittica –commenta il consigliere provinciale con delega alla polizia provinciale Mattia Veronese– Contiamo già 14 interventi di recupero, praticamente uno ogni altro giorno, per preservare il maggior numero di pesci e garantire gli habitat dei nostri corsi d’acqua.”

Sempre nella giornata di oggi, 31 maggio, in via Cordellina a Sovizzo è stato recuperato un tasso intrufolato tra gli scaffali di un’azienda. L’intervento della polizia Provinciale ne ha permesso il recupero e il cucciolo è stato affidato temporaneamente alla cooperativa Alveare, convenzionata con la Provincia di Vicenza per la cura della fauna selvatica.Liberarlo subito avrebbe significato condannarlo a morte -spiega l’agente che ha condotto le operazioni- nei giorni scorsi un tasso adulto, probabilmente il padre, era infatti stato investito poco lontano, per questo abbiamo ritenuto opportuna una verifica delle condizioni di salute del giovane tasso prima di rimetterlo in libertà in luogo sicuro.

Sono sempre più frequenti le “incursioni” della fauna selvatica nei centri abitati -dichiara Veronese- E’ fondamentale che chi interviene lo faccia in maniera professionale, sapendo come gestire animali spaventati e non abituati ai contatti con le persone, per evitare di mettere in pericolo gli uni e le altre. La soluzione migliore è dunque affidarsi alla Polizia Provinciale. Ad oggi abbiamo a disposizione 19 agenti, di cui 4 pronti alla pensione. E’ chiaro che un numero così esiguo non può far fronte ad un territorio ampio come quello della provincia di Vicenza, per questo mi auguro che la Regione accolga il nostro appello e ci aiuti a potenziare la squadra. Nella consapevolezza che alla Polizia Provinciale sia affidato un lavoro delicato di salvaguardia della fauna e dell’ambiente.”