Ritrovato cadavere nella roggia tra i campi di Povolaro. E’ di un 63enne del posto

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I carabinieri di Dueville sono stati i primi ad essere attivati e a delimitare l'area del ritrovamento dell'uomo

Un uomo di 63 anni è stato trovato senza vita tra i campi all’imbrunire di sabato sera, scorto da un passante a passeggio con il proprio cane al guinzaglio. Si chiamava Luigi Zaltron, e viveva non molto lontano da dove è stato rinvenuto cadavere a Povolaro, frazione di Dueville. Non era sposato e attualmente risultava senza occupazione. Sembra che condividesse l’alloggio con un conoscente, che a quanto riferiscono le forze dell’ordine non aveva dato peso alla sua scomparsa, risalente al giorno prima.

L’allarme lanciato da un concittadino dopo la macabra scoperta non ha concesso però chance di salvargli la vita: l’uomo si era spento forse già il giorno precedente: l’arrivo di un medico legale ha solamente certificato il decesso, avvenuto ben prima rispetto alle 20 di sabato scorso quando Zaltron è stato ritrovato. Parrebbe di svariate ore.

Il corpo dell’uomo era parzialmente riverso in una roggia che scorre nella campagna della località duevillese, nei pressi di via Bellini. Il piccolo canale scorre per alcuni tratti a fianco dell’altrettanto ristretta strada asfaltata che dal centro di Povolaro conduce a una manciata di abitazioni immerse nel verde dei terreni agricoli, spesso meta di passeggiate salutari da parte dei residenti. Probabile che la stessa vittima si trovasse da quelle parti per una sgambata in solitaria nella natura, forse cercando refrigerio e tranquillità, prima del verificarsi della disgrazia.

Difficile ricostruire quanto avvenuto e cosa abbia determinato la morte del 63enne, almeno fino ai riscontri che saranno dati dall’autopsia, già disposta dalla Procura di Vicenza, dopo le prime analisi della scena nella notte tra sabato e domenica. Protrattesi fin quasi l’alba. L’area intorno a dove giaceva il corpo inerme, infatti, è stata transennata per consentire ai carabinieri di rilevare elementi utili, giunti in gran numero dalla tenenza di Dueville, dal  Radiomobile di Thiene e in seguito dal Nucleo Investigativo provinciale di stanza a Vicenza. Segno che lo scenario andava analizzato a puntino, per scansare ogni dubbio su eventuali responsabilità terze.

Le prime indicazioni raccolte in campo investigativo fanno riferimento a un probabile malore oppure a un episodio accidentale: una perdita di equilibrio, causata dalla calura del pomeriggio precedente, oppure da una condizione psicofisica di scarsa lucidità. Risultano al vaglio degli inquirenti, infatti, infatti le abitudini del 63enne in attesa dei riscontri di laboratorio. Lo stato generale del corpo potrebbe far presupporre che la morte di Zaltron risalisse addirittura alla serata di venerdì, senza che nessuno tra i frequentatori della zona e gli abitanti dell’area di campagna se ne fosse accorto, trattandosi di una zona isolata per quanto non lontana da un gruppo di case.

Solo le accurate analisi dei medici specializzati potranno fornire risposte adeguate per stabilire cosa sia realmente accaduto. E quando. E’ stato confermato intanto che non sussistevano denunce di scomparsa nei confronti del malcapitato duevillese (era nato a Vicenza), trasportato all’alba di domenica al San Bortolo a disposizione dei magistrati. Nessuno lo stava cercando e solo il caso, rappresentato dalla passeggiata di una persona con il suo cane al guinzaglio in una zona fuori mano, ha permesso di rinvenirlo, purtroppo già cadavere.