Meno di 48 ore alla sfida elettorale: sarà testa a testa fra Dalla Rosa e Rucco?

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Da sinistra: Filippo Albertin, una scheda elettorale, Franca Equizi, Leonardo Bano, il municipio di Vicenza, Andrea Maroso, Otello Dalla Rosa, il panorama di Vicenza, Francesco Rucco

Qualche colpo di scena e tante polemiche (soprattutto via social network) per una campagna elettorale che ha visto in primo piano soprattutto due dei sei contendenti: Otello Dalla Rosa e Francesco Rucco. Anzi, i contendenti erano sette ma uno è stato escluso, dal suo stesso Movimento: si tratta di Francesco Di Bartolo, la cui lista non è stata validata dallo staff nazionale del Movimento 5 Stelle (proprio ieri sera il consigliere “grillino” uscente, Daniele Ferrarin, ha annunciato la sua uscita dal Movimento).

Domenica, a Vicenza, 87.575 cittadini in 112 sezioni saranno chiamati a votare per il sindaco che sostituirà Achille Variati, giunto al termine di due mandati consecutivi. Rappresenteranno i 111.500 abitanti del capoluogo. Sei i nomi presenti sulle schede, in ordine alfabetico sono: Filippo Albertin di Potere al Popolo!; Leonardo Bano di No Privilegi Politici; Otello Dalla Rosa per il centrosinistra con cinque liste (Partito Democratico, Coalizione per Vicenza, Da adesso in poi, Quartieri al centro, Vinova); Franca Equizi supportata dalla lista Confederazione Grande Nord; Andrea Maroso di SiAmo Veneto Vicenza; Francesco Rucco per il centrodestra con sette liste (Lega, Forza Italia Berlusconi con Vicenza, Fratelli d’Italia, #Ruccosindaco, Cicero Impegno a 360°, Vicenza ai Vicentini, Popolo della Famiglia). Le liste con tutti i candidati consiglieri sono state depositate all’inizio di maggio (leggi l’elenco completo).

I TEMI DELLA CAMPAGNA ELETTORALE

Primarie contese. Andando a ritroso nei mesi passati di campagna elettorale, il primo momento di grande e a tratti aspro confronto è stato vissuto nel centrosinistra cittadino. A dicembre scorso nelle primarie del centrosinistra è uscito trionfante, per una manciata di voti, l’ “outsider” del Pd Otello Dalla Rosa. Outsider perché il candidato ufficiale dei “dem” era un altro, il consigliere comunale Giacomo Possamai: Dalla Rosa pur tesserato Pd era partito da solo già un anno prima, costruendo la propria candidatura a partire dalla lista civica Vinova. Terzo classificato, nella sfida tutta interna al centrosinistra, era risultato il vicesindaco Jacopo Bulgarini d’Elci (che non si è candidato, il suo nome non è presente nelle liste a differenza di quello della sorella Ginevra).

La “telenovela” del centrodestra. Dopo un intero anno, il 2017, passato a discutere invano su un nome comune da proporre come candidato del centrodestra, Lega e Forza Italia a inizio 2018 avevano trovato un accordo sull’avvocato Fabio Mantovani. In parallelo, già l’anno scorso Francesco Rucco, consigliere comunale d’opposizione ma via via sempre più slegato dai partiti, era partito in solitaria, sostenuto da alcune civiche tra cui quella di Claudio Cicero. Il candidato esterno però un po’ alla volta ha incassato l’appoggio di tutti i partiti di centrodestra: Fratelli d’Italia già a fine 2017, poi la Lega a cavallo delle elezioni nazionali con una clamorosa rottura del patto locale siglato con i forzisti, infine dello stesso partito di Silvio Berlusconi, che obtorto collo ha riconosciuto che quella di Rucco era l’unica scelta unitaria possibile.

I Cinque Stelle “traditi”. L’altro, clamoroso colpo di scena di questa campagna elettorale è stata l’esclusione all’indomani del termine per la presentazione delle liste del candidato grillino, l’avvocato romanziere Francesco Di Bartolo, e della lista che lo appoggiava. Un’eliminazione “tafazziana”: a determinare l’esclusione dei grillini è stato il Movimento stesso, che dal vertice nazionale non ha dato l’autorizzazione all’utilizzo del simbolo. Ignoti, ad oggi, i motivi della scelta dello staff nazionale. La delusione e il disorientamento, fra i grilli vicentini, di certo è stata enorme. Al punto che proprio ieri sera il consigliere comunale uscente Daniele Ferrarin ha annunciato, su Facebook, la sua uscita dal Movimento: “La vicenda della mancata certificazione della lista a Vicenza non può non avere delle conseguenze così estreme. Il grave danno arrecato alla città, e non ai singoli, sarà tra non molto sotto gli occhi di tutti. Non aver più la possibilità di votare il M5S alle prossime elezioni amministrative è stata una scelta ancora priva di una qualsiasi giustificazione che mette in discussione l’equilibrio della democrazia. Dopo i recenti cambiamenti, il M5S si è posto, a mio parere, nel solco del sistema dei partiti tradizionali”.

Post fascisti. Un altro tema che ha infiammato la campagna elettorale: la consegna al Giornale di Vicenza di un dossier anonimo su alcuni aspiranti consiglieri in lista con Francesco Rucco, contenente screenshot di loro vecchi post su Facebook in cui gli stessi condividevano croci celtiche e simboli inneggianti a fascismo o nazismo. La vicenda è finita sulle cronache nazionali, con critiche a Rucco dai vertici del Pd, a partire dal segretario Martina in persona. Il candidato vicentino del centrodestra ha preso le distanze dai post e dalle ideologie di destra, criticando comunque “la tecnica del dossieraggio anonimo: chi fruga nell’immondizia è immondizia” ha dichiarato Rucco.

Vasco Rossi. Un altro sassolino nella scarpa per Rucco è stato il cantante-rocker più amato dagli italiani, e da Rucco stesso. Dopo aver fatto sentire un paio di volte le canzoni di Vasco in suoi eventi, peraltro senza grande risonanza mediatica, Rucco si è visto intimare dallo staff del musicista emiliano un secco “stop” all’utilizzo.

Bulgarini e i pugni chiusi. “Fischia il vento, soffia la bufera”. Una colonna sonora ideale per alcune foto, ironiche, postate dal vicesindaco Jacopo Bulgarini e dal consigliere di centrosinistra Valter Bettiato Fava, che si sono fatti immortalare coi pugni chiusi, in stile comunista, su Facebook. Vecchie foto utilizzate nei giorni scorsi da Forza Nuova per denunciare gli stessi esponenti del centrosinistra come favorevoli alle foibe e ad altri fatti negativi legati al comunismo. Bulgarini e gli altri hanno depositato querela, ribadendo via social la propria avversione alle ideologie totalitarie e dichiarando che le foto erano ironiche.

LE MODALITA’ DI VOTO

Orari. Domenica si vota dalle 7 alle 23. I dati sull’affluenza verranno diffusi alle 12 e alle 19, lo spoglio in diretta delle schede sarà pubblicato sul sito del Comune alla pagina www.comune.vicenza.it/elezioni. L’eventuale turno di ballottaggio, nel caso nessun candidato a sindaco ottenga la maggioranza assoluta dei voti (50 per cento più uno), si terrà domenica 24 giugno 2018 sempre dalle 7 alle 23.

Chi può votare. Possono votare i cittadini italiani e dell’Unione Europea (quest’ultimi devono aver già richiesto l’iscrizione nelle apposite liste aggiunte) residenti a Vicenza, che hanno compiuto il diciottesimo anno di età entro domenica 10 giugno e che non siano incorsi in condanne penali che comportino la perdita del diritto elettorale. Per votare l’elettore deve presentarsi al seggio ed esibire la tessera elettorale e un documento di riconoscimento personale.

Come si vota. Ricevuta la scheda elettorale, l’elettore può esprime il proprio voto tracciando un segno solo sul nome del candidato sindaco, in questo caso il voto va soltanto al candidato sindaco; solo su una lista, in questo caso il voto va alla lista prescelta e al candidato sindaco ad essa collegato; sul nome di un candidato sindaco e su una lista che sostiene un altro diverso candidato. È possibile esprimere fino ad un massimo di due preferenze, scrivendo il nome e cognome, o soltanto il cognome del candidato o dei candidati a consigliere comunale, a fianco della lista prescelta, alla quale i candidati votati devono appartenere. Nel caso l’elettore intenda esprimere due preferenze, è necessario che si tratti di candidati di sesso diverso tra loro e appartenenti alla stessa lista. Se l’elettore esprime due preferenze per candidati dello stesso sesso (entrambe le preferenze per candidati maschi o entrambe per candidate di sesso femminile), la seconda preferenza espressa sarà annullata.

GLI ALTRI COMUNI AL VOTO

In tutto, sono chiamati alle urne che si apriranno il 10 giugno 146.759 vicentini. Oltre a Vicenza, si vota a Barbarano-Mossano, Bolzano Vicentino, Calstelgomberto, Chiampo, Enego, Marostica, Quinto Vicentino, Recoaro Terme e Rossano Veneto.