Mercato dell’auto in calo, in provincia immatricolazioni a picco con un meno 32,7 per cento

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Anche il mercato dell’auto segue un trend nettamente deficitario dovuto ai due anni di pandemia e al conseguente rallentamento delle aziende nei rispettivi mercati. Per il settimo mese consecutivo l’automotive registra il segno meno facendo preoccupare gli addetti ai lavori, è necessario invertire la rotta con scelte condivise dall’intero compartimento. Il Ministero delle Infrastrutture e delle Mobilità Sostenibili ha reso noto i dati sulle immatricolazioni, nel solo mese di gennaio si è passati dalle 134.198 immatricolazioni dello scorso anno alle 107.814 del primo mese del 2022. La diminuzione si attesta sul 19,7 per cento. 

Per quanto riguarda le singole regioni il Veneto registra una diminuzione media, sempre in negativo, del 21,13 per cento. Va ancora peggio a Vicenza che a gennaio ha immatricolato un terzo delle auto rispetto al 2021 con una netta diminuzione del 32,7 per cento. Su questi numeri è intervenuto il neo presidente dell’Associazione provinciale Concessionari d’auto ufficiali  Confcommercio Vicenza, Vittorino Bisson, cercando di indicare la strada per il futuro. Secondo Bisson la svolta potrebbe arrivare puntando su veicoli elettrici o a basse emissioni.     

Vittorino Bisson Presidente concessionari auto Confcommercio Vicenza

Sono dati che confermano le difficoltà in atto in tutto il comparto delle automotive – spiega Vittorino Bisson, recentemente eletto alla guida dell’Associazione provinciale Concessionari d’auto ufficiali  Confcommercio -, ma che devono essere letti alla luce dell’attuale complessità del mercato. Oltre alle difficoltà ormai note a tutti, che hanno frenato da qualche tempo la produzione dei veicoli, come  la carenza di componenti, in particolare i microchip, si sono sommate quelle conseguenti all’aumento dei costi delle materie prime, del caro energia e del risveglio dell’inflazione. In questo contesto, i tempi di attesa per la consegna dell’auto si attestano intorno ai 4-5 mesi dall’ordine, quindi il calo delle immatricolazioni si spiega, in parte, anche dai ritardi sulle  consegne delle auto già vendute”.

Nonostante la situazione in atto, il presidente dei concessionari ufficiali d’auto di Confcommercio di Vicenza ci tiene a sottolineare un aspetto positivo: “L’interesse della clientela  verso l’acquisto di modelli di veicoli meno inquinanti – dice Bisson- rimane comunque rilevante, il che significa che c’è una buona sensibilità verso comportamenti più green e sostenibili. Nell’ultimo anno e mezzo le immatricolazioni di veicoli full-elettric, plug-in hybrid e hybrid sono infatti aumentate del 274%, con una buona accelerazione soprattutto durate tutto il periodo in cui si potevano scalare dal prezzo i bonus governativi. Ora è chiaro che anche questo segmento è in frenata”.

Sulle prospettive future Vittorino Bisson ha le idee chiare, crede nella programmazione e invita tutti i componenti del comparto auto ad essere uniti, poi si rivolge alle istituzioni chiedendo nuovi incentivi. “A nostro avviso, -continua Bisson–  serve una strategia almeno triennale, che preveda ecobonus per i privati e per le imprese che acquistano veicoli a basse emissioni e un forte potenziamento delle infrastrutture, pubbliche e private, di ricarica elettrica. Si tratterebbe di un intervento complessivo che darebbe fiato alle vendite di nuovi veicoli, quindi un concreto sostegno al nostro settore, ma che si tradurrebbe soprattutto in un’azione tangibile e coordinata per centrare l’obiettivo di portare il Paese verso il nuovo modello di mobilità”.

Nel frattempo sempre più concessionarie intensificano i servizi post vendita rivolti ai clienti. “Diciamo – conclude Vittorino Bisson – che l’auto è monitorata costantemente sia attraverso app dedicate, sia dal venditore, che mette a disposizione manutenzioni  sempre più personalizzate, sia in base al tipo di auto che alle modalità del suo utilizzo, al fine di garantire i massimi standard di sicurezza. Ora siamo più noi concessionari che chiamiamo l’automobilista per avvisarlo di recarsi in concessionaria per un controllo di routine o perché rileviamo dai monitoraggi  una qualche anomalia del veicolo; solo qualche anno fa era il contrario”.