“No alla privatizzazione degli asili nido”: l’allarme dei sindacati

Sindacati sul piede di guerra a Vicenza dopo la decisione dell’amministrazione comunale di privatizzare tre asili nido comunali di San Lazzaro, Piarda e Turra.
Cgil e Uil di Vicenza hanno dichiarato lo stato di agitazione del personale dei nidi dichiarando che la privatizzazione comporti un declassamento dei servizi e un abbassamento degli stipendi a causa dell’affidamento in appalto.
Ieri l’incontro tra sindacati e amministrazione guidata dal sindaco Giacomo Possamai, la quale ha però ribadito la sua scelta: affidare ad esterni la gestione di tre nidi comunali di nuova istituzione.
“Cgil e Uil sono preoccupate per le assunzioni che non saranno dirette ma passeranno tramite appalto – spiegano Stefano Bagnara e Carola Paggin, rispettivamente di Cgil e Uil – In questo modo, si crea una disparità di trattamento retributivo e normativo del personale, a parità di mansione e di qualità della prestazione, rispetto a quello di ruolo; situazione che potrebbe causare un turn-over rapido, con conseguente abbassamento della qualità dei servizi”.
“Mancano inoltre le necessarie rassicurazioni relativamente alla riorganizzazione del personale attualmente in ruolo, informato da poco di questa scelta dell’amministrazione, ma mai coinvolto nelle possibili dinamiche organizzative o per eventuali soluzioni alternative”, continuano i sindacalisti.
La penalizzazione del lavoro, soprattutto per le donne visto che il comparto asili nido coinvolge prevalentemente il mondo femminile, è il cruccio dei rappresentanti sindacali.
“Desta preoccupazione l’intenzione di garantire il personale necessario non tramite l’assunzione diretta, ma affidandosi al sistema degli appalti – spiegano Bagnara e Paggin – La scelta di privatizzare la gestione degli asili nido comporterebbe inevitabilmente il perpetrarsi della disparità di trattamento retributivo e normativo del personale, a parità di mansione e di qualità della prestazione, rispetto a quello di ruolo, che potrebbe causare un turn over rapido attirato da livelli retributivi e condizioni migliori di altri settori, con conseguente abbassamento della qualità dei servizi. Mancano inoltre le necessarie rassicurazioni relativamente alla riorganizzazione del personale attualmente in ruolo, ormato da poco di questa scelta dell’Amministrazione, ma mai convolto nelle possibili dinamiche organizzative o per eventuali soluzioni alternative”.
Per Cgil e Uil “c’è il rischio che il futuro dei servizi all’infanzia vada verso una completa privatizzazione”.
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