Rete di spaccio fra Trento, Verona, Vicenza e Ferrara: due nigeriani “berici” coinvolti

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Ci sono anche due richiedenti asilo residenti nel vicentino fra le 58 persone coinvolte in un articolato sistema di spaccio di droga sgominato con l’operazione ‘Bombizona’, coordinata dalla Procura di Trento. Numerose le città del Nord Italia coinvolte. 14 le persone finite in carcere (due italiani e 12 nigeriani).

L’operazione è scattata all’alba di ieri e ha coinvolto le città di Trento, Verona, Vicenza  e  Ferrara. Duecento uomini impegnati nelle perquisizioni, 7 i chili di marijuana e 600 grammi di eroina sequestrati, insieme a diverse decine di grammi tra cocaina ed hashish e circa 1 litro di metadone, oltre a diverse migliaia di euro.

Le indagini sono durate sei mesi. Delle 58 persone complessivamente le persone coinvolte, 54 sono richiedenti asilo. 43 i provvedimenti cautelari firmati dal Pm Davide Ognibene, di cui 19 arresti: solo 14 però sono state eseguiti, in quanto 5 persone risultano latitanti (un vicentino. Tra i 14 per i quali si sono aperte le porte del carcere, due italiani, gli altri sono richiedenti asilo (3 di Ferrara, 2 di Vicenza e 2 di Verona, i rimanenti di Trento).

Nel vicentino, il 22enne Pedro Ebhohimhen, con dimora a Cavazzale di Monticello Conte Otto, già agli arresti domiciliari per altri reati di spaccio, ha ricevuto un divieto di dimora nelle province di Trento, Verona e Vicenza, mentre l’altro richiedente asilo vicentino coinvolto è al momento latitante.

Il traffico di droga era gestito da un sodalizio criminale i cui membri comunicavano fra loro con via WhatsApp. La Questura trentina ha verificato l’esistenza di un ‘pendolarismo dello spaccio’: i pusher arrivavano a Trento da altre città in treno la mattina, spacciavano nel centro trentino e poi rientravano la sera.

All’operazione hanno cointribuito le Squadre Mobili di Verona, Ferrara e Vicenza,  il Reparto Prevenzione Crimine di Milano e Torino, il Reparto Mobile di Bologna e i Cinofili di Padova e Bologna.