Ragazzo riconosce chi l’ha rapinato e chiama il 113. Nei guai due quindicenni

Una delle auto in dotazione alle volanti di polizia di Stato

Mentre sta aspettando l’autobus in una piazza del centro di Vicenza riconosce chi qualche giorno prima l’ha derubato e chiama subito il 113, che riesce a intercettare i responsabili. La vicenda ha inizio lo scorso 5 febbraio quando nella zona di Campo Marzio due giovani minorenni sono rimasti vittima di una rapina ad opera di due coetanei che, dopo aver minacciato la coppia di amici con un coltello a serramanico, si sono fatti consegnare alcune decine di euro per poi scappare via a piedi.

Le due vittime hanno denunciato l’accaduto in Questura e così sono iniziate le indagini che, grazie alla descrizione minuziosa e ad alcuni fotogrammi individuati dal sistema di video sorveglianza cittadina, hanno portato a identificare i probabili responsabili. La svolta, però, arriva nel pomeriggio del 14 febbraio quando una delle due vittime contatta la polizia perché incontra casualmente e riconosce gli autori della rapina. Le volanti del 113 hanno quindi intercettato l’autobus su cui erano saliti i due sospetti, che poi sono stati sottoposti alle opportune verifiche.

I due fermati, condotti negli uffici della Questura, dopo aver in un primo momento negato ogni coinvolgimento nella vicenda, hanno poi ammesso spontaneamente le proprie responsabilità, sino ad accompagnare i poliziotti nel luogo esatto in cui, subito dopo la rapina dello scorso 5 febbraio, avevano occultato il coltello a serramanico con cui avevano minacciato le vittime. Nella disponibilità di uno dei due giovani, infine, è stata rinvenuta anche della marijuana, in una quantità compatibile con l’uso personale.

Gli autori della rapina, entrambi quindicenni e vicentini, incensurati, sono quindi stati segnalati alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Venezia poiché responsabili del reato di rapina aggravata in concorso. Al termine degli atti della Polizia Giudiziaria i due minorenni sono stari riaffidati ai genitori.