“Ruba le galline”: Laika rischia di essere sezionata dal laccio di cattura. Denunciato un uomo

Ascolta l'audio
...caricamento in corso...
Una brutta storia di maltrattamento nei confronti di un cane è emersa ieri nel territorio di Sovizzo: il povero animale ha rischiato di essere tagliato a metà da un laccio, come spiega una nota stampa del nucleo guardie zoofile Enpa (l’Ente Nazionale Protezione Animali) di Vicenza. I fatti risalgono a ottobre e novembre.
La vittima è Laika, una femmina adulta simil pastore scozzese, che era stata data in adozione dal canile Enpa di Vicenza a una famiglia di Monteviale. Purtroppo dopo qualche giorno l’animale era fuggito dalla nuova famiglia, muovendosi nel territorio comunale. Era stato quindi monitorato con fototrappole poste nelle aree dei punti cibo preparati dalle volontarie in attesa di mettere in pratica la cattura.
Laika si è però spostata verso Sovizzo e li si è stabilizzata. Le volontarie hanno quindi predisposto anche qui dei punti per l’alimentazione, installando in uno di questi la gabbia trappola. Il tentativo di cattura non è però andato a buon fine e il cane, spaventato, per due settimane è scomparso, ricomparendo poi una quindicina di giorni fa di nuovo in centro a Sovizzo.
“Il povero animale si trascinava dietro un laccio della lunghezza di un paio di metri: il cappio si era chiuso intorno alla vita la stava letteralmente sezionando, nella schiena l’acciaio era entrato nella carne per tre centimetri” spiega Renzo Rizzi, ispettore regionale della guardie zoofile beriche.
Laika è stata trovata in mezzo all’incrocio che ululava per la sofferenza e il cinovigile intervenuto ha lavorato parecchio per liberarla dalla trappola, successivamente è stata portata in clinica veterinaria a Vicenza e seguita dall’ Enpa.
Lo scorso 17 novembre le guardie zoofile hanno effettuato quindi una ricognizione nel territorio, a partire dal centro di Sovizzo e fino ai boschi attigui: grazie alla loro esperienza non c’è voluto molto per ipotizzare chi avesse commesso il fatto. Così il 24 novembre si sono presentate dal sospettato, lo hanno interrogato: messo sotto pressione, l’uomo non ha potuto fare altro che confessare di avere messo il laccio per catturare l’animale che a suo dire gli avrebbe rubato delle galline.
Per l’uomo è scattata la denuncia alla Procura della Repubblica di Vicenza per maltrattamento di animali e per violazione della legge che vieta l’utilizzo di trappole e lacci.
Va ricordato infatti il laccio è un’arma micidiale che non da scampo al povero animale catturato: più il malcapitato tenta di divincolarsi tirando e strattonando, più il cappio si stringe intorno al collo o alla vita, portandolo alla morte dopo una lunga e sofferta agonia.
Purtroppo si tratta di una trappola ancora molto in uso da spietati bracconieri di casa nostra.
Laika fortunatamente è riuscita a strappare con i denti il punto dove il laccio era fissato ed è andata a chiedere aiuto. Ora, dopo gli interventi e le cuciture si sta riprendendo e l’Enpa spera che d’ora in avanti la sua vita possa stabilizzarsi.