Roma senz’acqua, la Raggi: “Risolveremo l’emergenza”. Il Vaticano chiude le fontane

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A Roma e nel Lazio si aggrava l’emergenza idrica a causa di questa siccità estiva. E così, per evitare lo stop dell’acqua ai cittadini, il sindaco della Capitale Virginia Raggi ha sentito il governatore del Lazio Nicola Zingaretti e per la giornata di martedi 25 luglio i due hanno convocato in Campidoglio un vertice Regione-Acea. La Raggi a tal proposito ha dichiarato: “Al tavolo troveremo una soluzione, perchè è inimmaginabile che un milione e mezzo di romani non abbiano l’acqua”.
Il piano B. Venerdì 28 luglio si interromperà il flusso di acqua potabile dal lago di Bracciano, sempre più in secca, verso i rubinetti della Capitale e l’Acea potrebbe quindi essere obbligata a fermare la fornitura a 1,5 milioni di cittadini. Ma per evitare questa drammatica scelta, Governo e Regione Lazio lavorano a un piano alternativo: aumentare l’approvvigionamento idrico da altre fonti fino ai primi di agosto, quando molti romani andranno in ferie e la richiesta di acqua diminuirà. Si spera poi nelle piogge che secondo le previsioni meteo dovrebbero arrivare nei prossimi giorni.
Aumenta il numero dei Comuni interessati dalla turnazione dell’acqua. E’ salito a 20 il numero dei paesi in provincia di Roma colpiti dall’emergenza. Il razionamento, predisposto da Acea come misura per fronteggiare la crisi, era partito a giugno con 15 località. Tra i Comuni costretti ai turni: Rocca Priora, Rocca di Papa, Zagarolo, Montecompatri, Grottaferrata e Lariano.
Il provvedimento del Vaticano. La siccità che sta colpendo Roma e le aree limitrofe della Capitale intanto ha spinto la Santa Sede ad adottare misure per risparmiare acqua. Il Governatorato del Vaticano ha infatti deciso di chiudere tutte le fontane, sia quelle esterne in piazza San Pietro sia quelle interne dislocate nei Giardini Vaticani e nel resto del territorio Vaticano. In tempi di siccità succede anche questo.