Crisi Russia-Ucraina: il cancelliere Scholz in visita a Kiev e Mosca chiede segnali di de-escalation

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Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha chiesto alla Russia “segnali immediati di de-escalation” nella crisi con l’Ucraina, prima della sua missione diplomatica a Kiev e poi a Mosca. L’ambasciatore ucraino a Londra, Vadym Prystaiko, ha invece dichiarato alla Bbc che il suo Paese potrebbe essere disposto a rinunciare alla sua ambizione di unirsi alla Nato per evitare la guerra con la Russia, anche se, ci tiene a ribadire, quest’ultima “confina già con altri Paesi della Nato la nostra adesione non comprometterebbe dunque la sicurezza russa”. “Bisogna trovare una soluzione entro mercoledì”, ha concluso Prystaiko .

Relazioni Usa-Russia ad un livello”bassissimo”. Sono le dichiarazioni del portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, secondo cui “ci sono alcuni canali di dialogo, ma quando si tratta di rapporti bilaterali, si può parlare solo in negativo”. I presidenti dei due Paesi “parlano, c’è dialogo su altri fronti”, ha aggiunto Peskov, affermando che si tratta di un aspetto positivo “perché solo un paio di anni fa non c’era dialogo, non c’erano contatti del genere. Ci aspettiamo che questi esigui canali per il dialogo alla fine ci permetteranno di trovare una sorta di reciprocità da parte dei nostri oppositori – ha detto – e il desiderio di trovare una soluzione che veramente significherà il tenere conto dei nostri interessi”.

Tour di Boris Johnson per la de-escalation. Il premier britannico ha fatto sapere che “si recherà nei Paesi europei alla fine di questa settimana, nel tentativo di unire gli alleati occidentali di fronte alla situazione in Ucraina”. Secondo quanto riportato dal Telegraph per il premier, “c’è ancora un’opportunità per la de-escalation e la diplomazia, e il primo ministro continuerà a lavorare instancabilmente a fianco dei nostri alleati per convincere la Russia a fare marcia indietro”.

Monito del G7. I ministri delle Finanze intanto avvertono la Russia. “La nostra priorità immediata è sostenere gli sforzi per una de-escalation della situazione, ma se Mosca intensifica l’azione militare il G7 è pronto a imporre collettivamente sanzioni economiche e finanziarie”. Secondo i ministri queste avrebbero “conseguenze enormi e immediate sull’economia russa”.

Conseguenze della crisi sui prezzi. Le tensioni tra Russia e Ucraina hanno già cominciato a pesare sui mercati, con una brusca impennata del gas, spinto dai timori di una improvvisa riduzione dei flussi in arrivo da Mosca. Ad Amsterdam le quotazioni sono in rialzo dell’8,5%, dopo aver registrato un aumento del 12. A Londra il prezzo sale del 4,45% mentre i prezzi del petrolio segnano il record, in più di sette anni: il Wti sfiora i 95 dollari al barile. Per Bloomberg, si tratta del massimo da settembre del 2014.