Gaza, raid di Israele su ospedale Nasser: tra i morti anche dei giornalisti

Ascolta l'audio
...caricamento in corso...

Duplice attacco israeliano all’ospedale Nasser di Khan Younis, nella Striscia di Gaza meridionale. Stando al ministero della Sanità di Gaza controllato da Hamas, al momento i morti sono almeno 20 e tra questi cinque sono giornalisti e fotoreporter. Decine i feriti. Tra le vittime Hussam al-Masri, impiegato dell’agenzia di stampa Reuters, Mohammed Salama, che lavorava per al-Jazeera, Mariam Dagga e Moaz Abu Taha.

La dichiarazione di un portavoce di Reuters in un comunicato: “Siamo costernati nell’apprendere della morte del collaboratore di Reuters Hussam al-Masri e delle ferite riportate da un altro nostro collaboratore, Hatem Khaled, negli attacchi israeliani all’ospedale Nasser di Gaza oggi. Stiamo cercando urgentemente ulteriori informazioni e abbiamo chiesto alle autorità di Gaza e di Israele di aiutarci a ottenere assistenza medica urgente per Hatem”. Reuters riferisce che la diretta dall’ospedale, gestita da al-Masri, si è interrotta improvvisamente in coincidenza con il primo attacco.

L’Associated Press ha dichiarato di essere “sconvolta e addolorata” nell’apprendere della morte di Mariam Dagga, 33 anni, giornalista e fotoreporter che collaborava come freelance con l’agenzia di stampa dall’inizio della guerra tra Israele e Hamas.

Francesca Albanese, inviata dell’Onu, in un post su X ha chiesto sanzioni dopo l’uccisione dei giornalisti e del personale della protezione civile. “Soccorritori uccisi in servizio. Scene come questa si verificano ogni momento a Gaza, spesso invisibili, in gran parte non documentate. Imploro gli Stati: quanto altro deve ancora essere visto prima di agire per fermare questa carneficina? Rompete il blocco. Imponete un embargo sulle armi. Imponete sanzioni”.

Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno confermato di aver lanciato un attacco nell’area dell’ospedale Nasser a Khan Younis, in cui sono stati uccisi almeno venti palestinesi. Lo riporta la testata israeliana Haaretz. In un comunicato, l’esercito esprime “rammarico” per “qualsiasi danno a persone non coinvolte” e sottolinea di “non prendere di mira i giornalisti in quanto tali”. Nella nota, l’Idf specifica che il suo modus operandi è quello di “limitare quanto più possibile il danno ai non coinvolti, salvaguardando al contempo la sicurezza delle truppe”. Il capo di stato maggiore ha ordinato di condurre un’inchiesta preliminare “il prima possibile”, prosegue la nota.